Domani il primo cittadino porterà il saluto della città all’ex magistrato Luca Palamara, radiato dal Consiglio superiore della magistratura, che sarà a Rossano per presentare il suo secondo libro
Nel 2016 in Italia scoppiò un casino perché Bruno Vespa invitò a “Porta a Porta” su Raiuno Salvatore Riina junior – figlio dell’adesso defunto boss dei boss di Cosa nostra Salvatore “Totò” Riina – per intervistarlo in occasione dell’uscita d’un suo libro.
Dopo una serie di vibranti proteste e di ferocissime polemiche, la Rai diede il via libera a Vespa, motivando la scelta col diritto d’informazione del giornalista. Che non è stato mai tra i nostri giornalisti televisivi preferiti, anzi.
Nell’occasione, ovviamente, noi stavamo con Vespa. Perchè chi nella vita non solo ha in tasca il tesserino di giornalista, ma il giornalismo ha scelto di praticarlo per davvero, sa molto bene il perché, e lo sa anche a dispetto d’avere anch’esso – o anch’essa – una coscienza umana, civica, culturale, sociale, politica, e magari anche un’appartenenza partitica a un partito che magari ha ben altra “linea”.
Su tutto questo, infatti, prevale l’essere giornalista ed è un fatto che va rispettato, da tutti, proprio per il diritto, di tutti, d’essere informati.
Per il sindaco Stasi, il Comune è casa sua e cosa propria…
Flavio Stasi non è ovviamente Bruno Vespa e non è neppure un giornalista. Se vogliamo, è molto di più: è il primo cittadino d’una comunità di 74 mila cittadini che – piaccia o meno – quasi tre anni fa l’ha eletto a proprio sindaco.
Stasi è il sindaco che ha concesso il patrocinio del Comune di Corigliano-Rossano – che non è casa sua né cosa propria – alla presentazione, e quindi alla vendita, del secondo libro-intervista tra il giornalista Alessandro Sallusti e l’ex magistrato Luca Palamara, quest’ultimo radiato dall’ordine giudiziario da parte del Consiglio superiore della magistratura e imputato di reati gravissimi: corruzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari, concorso in rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Domani pomeriggio Palamara sarà presente nel palazzo comunale di San Bernardino a Rossano. E a fargli gli onori di casa – non propria – sarà ovviamente Stasi.
Organizzatore dell’evento… il presidente della Commissione parlamentare Antimafia!
L’evento è stato organizzato dalla Mondadori Bookstore di Rossano. I cui titolari se lo potevano celebrare tranquillamente e beatamente nella loro libreria o in qualsiasi altro posto privato, senza escludervi la presenza dell’importante simpatizzante di Palamara che risponde al nome di Flavio Stasi.
L’organizzatore vero dell’evento, però – l’abbiamo appurato ieri – è addirittura un importante rappresentante delle Istituzioni italiane contro le quali Palamara avrebbe tramato per anni, da membro del Consiglio superiore della magistratura e da presidente dell’Associazione nazionale magistrati.
Palamara, oggi bestsellerista di fama, s’è addirittura candidato alla Camera dei deputati, qualche mese fa, nelle elezioni suppletive d’un collegio uninominale di Roma con la “Lista Palamara”, ottenendo per fortuna degl’italiani un magro 6%.
Ad organizzare l’“evento” rossanese è stato nientepocodimenochè il senatore Nicola Morra (ex Movimento 5 stelle), che ricopre la carica di presidente della Commissione parlamentare Antimafia, il quale ha organizzato la prima presentazione del libro nientepocodimenochè in Senato, lo scorso 17 marzo.
Qualche mese prima, il 1° luglio 2021, l’indagato Palamara era stato sentito proprio in Commissione antimafia, mentre il 23 luglio successivo veniva rinviato a giudizio ed ora è sotto processo al Tribunale di Perugia.
Per il senatore Morra «Palamara è il più importante collaboratore di giustizia italiano di tutti i tempi»
Il senatore Morra, col quale ieri abbiamo interloquito telefonicamente e che domani sarà ovviamente presente all’“evento” rossanese, provocatoriamente ma non tanto, ha definito Palamara «il più importante collaboratore di giustizia italiano di tutti i tempi». A noi comuni mortali sembra solo e soltanto un imputato, e, a leggere le pagine dei suoi due libri, nemmeno tanto “pentito”…
Complimentoni vivissimi, dunque, al sindaco Stasi che nel giro di pochi mesi, e con gran disinvoltura, dalla propaganda radical chic di periferia, con la sua “personale battaglia” per i diritti civili nel mondo e la liberazione di Patrick Zaki (ex) prigioniero politico in Egitto, è approdato al diritto penale… secondo Palamara. direttore@altrepagine.it