Tentato omicidio a colpi d’arma da fuoco lungo il vecchio tracciato della Strada statale 106 che dallo Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano conduce verso la popolosa frazione di Cantinella.
Il fatto s’è consumato circa un’ora fa all’altezza del Castello di San Mauro, che sorge tra i rigogliosi agrumeti e gli uliveti di quella disseminata campagna coriglianese.
La vittima, rimasta per sua fortuna ferita soltanto ad una mano, è un 32enne coriglianese, Andrea La Grotta, residente in contrada Apollinara e noto alle forze dell’ordine. Soccorso, adesso si trova ricoverato nell’ospedale cittadino “Guido Compagna”.
A sparargli è stato suo cugino, Francesco Arturi di 23 anni, anch’egli di Apollinara ed anch’egli volto noto negli ambienti investigativi locali. Lo sparatore avrebbe inseguito il “rivale” in auto, forse assieme ad un complice. Pare abbia esploso contro l’auto della vittima qualcosa come 6-7 colpi.
S’è poi liberato dell’arma, con ogni probabilità una rivoltella, gettandola in un vicino torrente, e poco dopo s’è costituito in caserma dai carabinieri. Alla base del tentato omicidio potrebbe esservi una torbida storia di persecuzione.
Il 23enne, assistito dall’avvocato Antonio Pucci del foro di Castrovillari, ha reso piena confessione.
Sul suo capo gravano le accuse di tentato omicidio, possesso e porto in luogo pubblico d’arma clandestina e ricettazione dell’arma stessa. Prima d’essere accompagnato in carcere su disposizione del magistrato di turno in Procura a Castrovillari, con ogni probabilità aiuterà gl’investigatori a trovare la pistola portandoli sul luogo in cui se n’è sbarazzato.
Sul movente, e soprattutto sull’esatta dinamica dei fatti, stanno indagando i carabinieri del Reparto territoriale, attraverso rilievi sul posto dell’accaduto e gl’interrogatori di testimoni. redazione@altrepagine.it