Da Corigliano-Rossano andava “in trasferta” a Castrovillari per fare piccoli acquisti, pagando con banconote da 100 euro false.
Al protagonista della storia, la giustizia v’è arrivata quasi per caso. Vediamo come.
Nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Castrovillari diretta dal capitano Pasquale Del Prete l’avevano infatti fermato nella città del Pollino per un normalissimo controllo mentre percorreva una delle strade principali alla guida della propria auto e in compagnia di un’altra persona che gli sedeva a fianco.
Perquisiti a seguito di qualche sospetto insorto ai militari, i due erano stati trovati in possesso di ben 6 banconote da 100 euro, che ai successivi accertamenti erano risultate false. I carabinieri avevano quindi informato il magistrato di turno in Procura, che aveva delegato ulteriori indagini, coinvolgendo pure le divise nere del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano dove il principale indiziato risiede.
È emerso che i due avevano effettuato diversi piccoli acquisti a Castrovillari, pagando proprio con le banconote fasulle e incassando così il resto, quello ovviamente in soldi veri.
Qualche giorno dopo, a Corigliano-Rossano, gli uomini del colonnello Raffaele Giovinazzo, avevano perquisito la sua abitazione, la casa dei suoi genitori. E qui, dentro un borsello che stava in camera sua, i detective hanno trovato droga: 13 dosi di cocaina dal peso medio di 0,4 grammi, già confezionate e pronte per lo spaccio, 2 bilancini di precisione utilizzabili per la pesatura delle singole dosi, e 300 euro in banconote di vario taglio considerate provento di spaccio.
Non solo. Già, perché erano pure spuntate altre 4 banconote da 100 euro false. Perciò, il protagonista, A.D.V., un giovane coriglianese d’appena 18 anni compiuti, studente all’Istituto tecnico commerciale cittadino ed incensurato, è finito agli arresti domiciliari.
Ieri l’udienza di convalida dell’arresto in Tribunale: il pubblico ministero Simona Manera aveva richiesto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere, ma il giudice per le indagini preliminari Simone Falerno ne ha disposto la remissione in libertà applicandogli l’obbligo di firma in caserma in attesa del processo. Il giovane è difeso dall’avvocato Antonio Pucci del locale foro. redazione@altrepagine.it