Secondo le accuse dei magistrati della Procura di Castrovillari, quel centro diurno specializzato nell’assistenza di persone affette da disabilità che sorge nella zona di Torre Pisani allo Scalo rossanese, sarebbe una sorta di lager.

La complessa attività d’indagine è stata condotta sin dall’autunno dello scorso anno dai carabinieri del Reparto territoriale diretto dal colonnello Raffaele Giovinazzo, sulla scorta d’alcune circostanziate quanto allarmate segnalazioni “confidenziali” e sotto il coordinamento del sostituto procuratore Veronica Rizzaro.

E gli stessi militi dell’Arma all’alba di oggi hanno eseguito tre ordinanze applicative di misure cautelari, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese nei confronti d’un educatore e due assistenti socio-sanitari della “Gocce nel deserto Onlus”, l’associazione titolare della struttura di cui sono dipendenti i tre, finiti agli arresti domiciliari. Si tratta di Francesco Ritacco, di 39 anni, Luciana Antoniotti, di 46, e Grazia Fusaro, di 47. Tutti del luogo.

Indagate, ma a piede libero, pure Michela Scalzo, di 28 anni, e Teresa Graziano, di 50, anche loro del luogo.

Adesso il quintetto è nei guai giudiziari per maltrattamenti proprio nei confronti dei giovani disabili loro affidati. Che sarebbero stati fatti oggetto d’offese, vessazioni e violenze, sia fisiche che psicologiche. Almeno 7 le persone sottoposte ai ritenuti maltrattamenti.

Un clima di terrore e crudeltà con atteggiamenti sadici e intimidatori

Gli arrestati avrebbero maltrattato ciascuno con diverse azioni, in un clima di terrore e crudeltà. L’indagine è stata condotta attraverso una serie di registrazioni audio e video e con servizi d’osservazione, dall’autunno dell’anno scorso allo scorso mese d’aprile:

plurimi i presunti comportamenti vessatori, mortificanti, violenti e degradanti nei confronti dei ragazzi disabili, secondo gl’inquirenti con un sistematico riscorso all’intimidazione e alla violenza per mantenere il controllo della situazione, alternando minacce a vere e proprie aggressioni fisiche. Uno degli arrestati avrebbe più volte scaricato sulle sue vittime i propri istinti sadici.

Gl’indagati sono da considerarsi innocenti fino all’ultimo grado dell’eventuale processo nei loro confronti. redazione@altrepagine.it

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