Sono accusati, tra l’altro, anche del maxi-incendio doloso appiccato durante la serata del 24 maggio scorso nei capannoni e sul piazzale della società “Socas”, la nota azienda di soccorso stradale con annessa autocarrozzeria, autofficina e depositeria giudiziaria accreditata, la cui sede è ubicata in contrada Fabrizio di Corigliano-Rossano proprio a ridosso della Strada statale 106 jonica.

Prima dell’alba di oggi, i carabinieri della Sezione operativa in forza al Reparto territoriale diretto dal colonnello Raffaele Giovinazzo, che avevano svolto le indagini, gli hanno notificato un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere.

Il provvedimento è stato spiccato dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, su richiesta dei magistrati inquirenti della Direzione distrettuale Antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri.

Gli arrestati sono due noti pregiudicati del luogo nonché fratelli: Giovanni Chiaradia, di 54 anni, e Piero Francesco Chiaradia, di 48. I due germani, considerati appartenenti alla ‘ndrangheta coriglianese, risiedono proprio in contrada Fabrizio. E proprio lì, dalle loro abitazioni, stamane sono stati prelevati dai militi dell’Arma per essere dapprima condotti in caserma allo Scalo coriglianese e poi in cella nel carcere di Cosenza.

Nel fatto che ha riguardato l’azienda “Socas”, sarebbero coinvolte pure altre persone. redazione@altrepagine.it

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