È finito nuovamente in carcere il noto pluripregiudicato 43enne Giovanni Arturi detto ‘a vozza (foto), coriglianese e residente in contrada Apollinara di Corigliano-Rossano.

A distanza di poco più di due settimane dall’ultimo gravissimo episodio di violenza fisica, verbale e psicologica nei confronti della moglie, che già nel dicembre del 2020 l’aveva denunciato e fatto arrestare.

A notificargli l’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Lelio Festa, su richiesta del sostituto procuratore Valentina Draetta, è toccato, nella serata di ieri, ai carabinieri in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale diretto dal colonnello Raffaele Giovinazzo.

Il pluripregiudicato Arturi, già condannato per furti ed estorsioni, è indagato per recidiva in maltrattamenti in famiglia.

‘A vozza è pure sospettato dell’incendio doloso dell’abitazione coniugale, mandata a fuoco e praticamente distrutta durante la notte tra il 22 e il 23 settembre scorsi (LEGGI QUI), due giorni dopo l’ultimo episodio d’inaudita violenza ai danni della consorte, ch’era finita in ospedale dopo essere stata condotta con la forza in un agrumeto di Apollinara.

L’abitazione coniugale incendiata e distrutta

Lì, Arturi le avrebbe messo alla gola dei cavi elettrici usati per caricare la batteria d’un furgone, minacciandola ripetutamente di morte e mostrandole pure dei proiettili.

Le indagini dei carabinieri erano scattate appena dopo la denuncia sporta dalla donna, che da quel momento si trova in un rifugio protetto su disposizione dei magistrati della Procura di Castrovillari.

Lunedì mattina Arturi sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice che ne ha ordinato l’arresto, alla presenza dell’avvocato Antonio Pucci del foro di Castrovillari che lo difende. redazione@altrepagine.it

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