Operazione anti-’ndrangheta “Reset”: dopo il dissequestro dei beni del cognato co-indagato, il 42enne coriglianese Damiano Carelli, e della compagna di quest’ultimo Antonietta Policastri (lei non indagata), cui i giudici avevano tolto i sigilli già nei giorni scorsi, nella mattinata odierna, i giudici del Tribunale del riesame di Catanzaro presieduto da Mario Santoemma, hanno disposto il totale dissequestro anche dei beni appartenenti al 25enne Antonio Carmine Policastri, difeso dall’avvocato Aldo Zagarese del foro di Castrovillari.
Il patrimonio del giovane coriglianese – alcuni immobili ubicati nella frazione marina di Schiavonea, un’autovettura ed alcuni conti correnti bancari – era finito sotto chiave lo scorso 1° settembre, proprio nell’ambito della maxi-inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro contro la ‘ndrangheta operante nell’area urbana di Cosenza-Rende.
Policastri risulta indagato a piede libero con obbligo di dimora a Corigliano-Rossano, per come disposto dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro che su richiesta della Procura aveva ordinato pure il sequestro dei suoi beni, per il reato d’associazione finalizzata alla promozione ed all’agevolazione del gioco illecito.
L’avvocato Zagarese aveva discusso il ricorso nell’interesse di Policastri nella mattinata di ieri dinanzi al collegio giudicante del Tribunale del riesame catanzarese.
Sulla scorta della perizia di parte effettuata dal consulente all’uopo nominato, il dottor Giacomo Colantonio, il difensore di Policastri è riuscito ad abbattere la contestazione relativa alla sperequazione tra la situazione reddituale e quella patrimoniale dell’indagato. Da qui il provvedimento odierno di dissequestro. redazione@altrepagine.it