È domenica e c’imbattiamo nell’amena lettura dell’intervista a un importante artista napoletano di fama internazionale che da qualche settimana è ospite di Corigliano-Rossano.
Per un progetto artistico – appunto – per il quale il Comune lo scorso mese d’agosto s’era aggiudicato un finanziamento pubblico di 50 mila euro. “Ospite”, quindi, si fa per dire.
A Franz Cerami, infatti, l’amministrazione comunale del sindaco Flavio Stasi (nella foto d’apertura con Cerami, la vicesindaca Maria Salimbeni e il dirigente comunale Giovanni Soda) ha commissionato un’opera, e per questo, ovviamente, l’artista sarà poi pagato, con quei fondi. Amen.
L’opera scaturirà certamente dal riconosciuto ingegno artistico di Cerami, ma, mentre ne leggiamo l’intervista, appare chiaro come il sole come egli si stia muovendo seguendo un tema direttivo già scrittogli dal proprio committente: la Fusione delle ex città di Corigliano e di Rossano.
L’ultimo “sponsor” della Fusione: un guazzabuglio di banalità e di luoghi comuni
L’intervistatore e sponsor del caso è proprio un sotto-paggio dell’amministrazione comunale in carica, e la premessa della sua intervista all’artista è un altrettanto artistico guazzabuglio di scontate banalità e luoghi comuni che serve da prologo-guida a quanto poco dopo dirà l’intervistato ingaggiato a cachet dagli attuali padroncini del vapore coriglianrossanesi.
E quindi vai con «il coraggio di scrivere il proprio presente e il proprio futuro e non di riscrivere la storia, come direbbe qualcuno che usa l’identità come una matita spuntata perché non ha argomenti e preferisce rimanere imprigionato nella nostalgia piuttosto che alzare lo sguardo»;
col «ci vuole coraggio per camminare in avanti, verso il nuovo che è frutto di quel passato, ma un frutto che ha attraversato le lame impietose dello spazio e del tempo, e quindi diverso. Un frutto che va raccontato senza il pregiudizio del rimpianto di una tradizione usa e getta»;
e, in conclusione, con «un grande sforzo di mediazione, un grande desiderio di futuro, di ripensarsi».
Franz Cerami all’opera
Ciò, proprio mentre la Fusione, oggi, a distanza di 5 anni dall’avvenimento, è “sotto accusa” e messa seriamente in discussione da parte degli stessi cittadini di Corigliano-Rossano, e dai coriglianesi quanto dai rossanesi.
L’intervista è divertente per il suo mix di citazionismo tra il sociologo e filosofo polacco Bauman – scritto però con due “n” come il calciatore tedesco portiere dell’Hoffenheim – lo scrittore portoghese José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura, e citazioni di personaggi locali quali la vicesindaca Maria Salimbeni e il simpatico Mario Martilotti di Schiavonea cui all’uopo è stato cambiato in “Martinotti” uno dei cognomi più presenti nell’elenco telefonico di Corigliano-Rossano agl’indirizzi della Marina!
La vicesindaca Salimbeni, Mario Martilotti e Cerami
Il continuo panem et circenses del sindaco Stasi, della vice Salimbeni & Co.
Insomma, Franz Cerami a Corigliano-Rossano sta lavorando alla “sua” narrazione urbana in arte visiva intitolata “Limen portraits”, e, come si dice, “a Natale nei migliori cinema” i suoi circa 100 ritratti di donne e uomini di Corigliano e di Rossano saranno il pandoro che Stasi, Salimbeni & Company offriranno ai loro concittadini avvezzi al loro continuo panem et circenses e a quello dei loro paggi e sotto-paggi.
Cerami per le viuzze della Marina di Schiavonea
Le installazioni artistiche di Cerami dovrebbero essere proiettate sulle pareti della Torre del Cupo a Schiavonea e poi stampate ed esposte da 100 balconi di Corigliano e di Rossano.
Provate a indovinare, su che cosa verranno stampate?
Beh, dopo che la Salimbeni ha raccontato a Cerami la leggenda del “lenzuolo del Patire” che divideva le due città, dove altro volevate che si stampasse tale artistica affabulazione se non su delle lenzuola: elementare (ed originale), Watson! direttore@altrepagine.it