Il 9 febbraio del 2021 i giudici del Tribunale di Milano li avevano condannati alla pena di 8 mesi di reclusione e alla multa di 100 euro ciascuno, per avere abusivamente occupato un alloggio d’edilizia residenziale pubblica e popolare nel capoluogo lombardo, dove vivono e risiedono da anni.

Si tratta di Giuseppe Turturo, di 67 anni, originario di Ruvo di Puglia in provincia di Bari, e di Elena Pericolo, 53enne di Corigliano, marito e moglie.

Riconoscendoli colpevoli, i togati del Tribunale milanese avevano ritenuto insussistente la scriminante dello stato di necessità relativa all’occupazione illegale della casa per potervi stabilire la loro dimora familiare con il loro figlio.

Nel successivo grado di giudizio, la Corte d’Appello di Milano aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal loro avvocato difensore.

Sul “caso”, però, in questi giorni si sono pronunciati i giudici della suprema Corte di Cassazione, aditi dalla coppia attraverso lo stesso legale:

secondo gli “ermellini” del “palazzaccio” di Piazza Cavour a Roma, i giudici d’appello milanesi non avrebbero dovuto dichiarare quel ricorso inammissibile. Ragion per cui, hanno disposto la regolare celebrazione del processo di secondo grado nei confronti della coppia di coniugi dinanzi a un diverso collegio giudicante presso la stessa sezione penale della Corte d’Appello di Milano. redazione@altrepagine.it

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