I tesori facilmente «intercettati» e quotidianamente strombazzati dal sindaco e dai suoi assessori, sono tutti finalizzati alla conferma elettorale del 2024
I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr – che lo Stato sta facendo cadere a pioggia sui Comuni italiani sono un esempio di come non si dovrebbe fare:
tempi strettissimi per presentare progetti – selezionati con criteri approssimativi – salvo poi decidere di foraggiare anche quelli più scarsi inizialmente non finanziati.
L’importante è dare la scossa all’economia, mostrare all’Europa che si spendono i soldi. Poco importano i criteri d’efficienza (è il modo migliore per spendere quei fondi?) o d’efficacia (davvero si riusciranno a raggiungere gli obiettivi promessi?).
Per i sindaci c’è di che essere soddisfatti:
stanno infatti ricevendo un tesoro per salvaguardare la loro conferma elettorale.
Certo, l’erogazione delle risorse seguirà un iter molto preciso:
la prima parte pari al 20% verrà versata «a titolo di acconto rispetto al valore totale degli interventi entro il primo trimestre del 2023», come si legge nel testo predisposto dal Ministero dell’Interno, un ulteriore 20% affluirà nelle casse dei Comuni «al momento della stipula del primo contratto dei lavori», e la parte più sostanziosa, la metà di quanto previsto, sarà erogata sulla base dello stato d’avanzamento dei lavori. Per l’ultimo pezzo, il restante 10%, è necessaria la trasmissione al Ministero dell’Interno del certificato di collaudo.
Insomma, c’è da attendere e nel frattempo portare avanti i lavori. Ma alla fine potrebbe esserci la tanto agognata ricompensa elettorale.
Il “caso Cerchiara”: 2 mila abitanti, Comune in dissesto e… oltre 13 milioni di euro
Il Comune di Cerchiara di Calabria, che conta poco più di 2 mila abitanti, da questo punto di vista è uno dei più “virtuosi”:
ha ottenuto 13 milioni e trecentomila euro di fondi statali per progetti di varia natura, che il sindaco Antonio Carlomagno – con un Comune da tempo in dissesto finanziario – un mese fa s’è ben “speso” per fare gli auguri di Natale ai propri concittadini.
Il milione per l’asilo nido di 10 mesi fa, ma la campagna elettorale è oggi!
Si faccia adesso il paragone col Comune di Corigliano-Rossano, che d’abitanti ne conta quasi 78 mila:
è proprio con questa “logica”, infatti, che sta procedendo l’amministrazione del sindaco Flavio Stasi (nella foto d’apertura), altro che «programmazione, lungimiranza nelle scelte e progettazione mirata», come continua a lodarsi e ad imbrodarsi anche oggi per l’ammissione a finanziamento d’oltre un milione di euro, «intercettato» come amano esprimersi Stasi ed i suoi assessori col participio passato d’un verbo in questi giorni in voga per tutt’altra materia, «per l’opera di ampliamento, riqualificazione funzionale e messa in sicurezza dell’asilo nido comunale in Via Maradea».
Stasi e la sua assessora Tatiana Novello – lei una vera specialista nelle “intercettazioni” strombazzate via comunicato stampa – nella giornata odierna hanno però dato una notizia vecchia, o quanto meno per nulla fresca di giornata:
il decreto del Ministero dell’Interno relativo al finanziamento è infatti del 31 marzo 2022, quindi di circa 10 mesi or sono, ma questa è loro pre-campagna elettorale già in vista del voto amministrativo previsto nella primavera del 2024, l’anno venturo.
«Un asilo moderno, inclusivo, con nuovi colori e arredi, sicuro ed efficiente, rinnovato anche nei piccoli dettagli», informano Stasi & Novello, «dalle zanzariere ai condizionatori, dalle isole di gioco ai servizi, ora grazie ad un nuovo finanziamento intercettato presto arriveranno anche nuovi giochi per l’esterno e si procederà ad altre attività»:
che teneri… direttore@altrepagine.it