Il 25 novembre del 2020 aveva compiuto una rapina a mano armata e a volto coperto in una tabaccheria della Marina di Schiavonea, a Corigliano-Rossano. Il giovane, proprio di Schiavonea nonchè frequentatore abituale dello stesso esercizio commerciale dove quotidianamente acquistava le sigarette,
era stato riconosciuto dal timbro della voce da parte dei titolari, i quali avevano fornito ai carabinieri del Reparto territoriale, che avevano condotto le indagini “sul campo”, anche le riprese delle telecamere interne di video-sorveglianza della loro tabaccheria. Che avevano fatto il paio e più con altre video-riprese d’altri impianti di sorveglianza esterni ed attivi nell’area della stessa tabaccheria rapinata.
La solitaria rapina gli aveva fruttato più di 1500 euro in denaro contante, praticamente l’intero incasso di cui il malvivente aveva intimato la consegna sotto la minaccia d’una pistola.
Poco meno d’un mese dopo venne arrestato proprio dai carabinieri ed assegnato ai domiciliari da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, su richiesta del magistrato della Procura titolare delle indagini, Simona Manera, che ne aveva sollecitato la detenzione in carcere.
Durante una perquisizione domiciliare “mirata” erano infatti spuntati una pistola scacciacani priva del tappo rosso di sicurezza ed alcuni capi di vestiario indossati dal rapinatore durante la sua azione delinquenziale, tra i quali le scarpe.
Il 21enne Domenico Fico (nella foto d’apertura), volto già noto agl’inquirenti, era stato poi condannato in primo grado dai giudici del Tribunale di Castrovillari, il 25 giugno del 2021. Sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 18 gennaio del 2022. Adesso la condanna è divenuta definitiva a seguito del “sigillo” della suprema Corte di Cassazione. redazione@altrepagine.it