Emesso il decreto di giudizio immediato per il 24 marzo prossimo nei confronti di Natalino Pirro e della sua compagna bulgara, entrambi in carcere dallo scorso 30 ottobre. Quella sera irruppero in un circolo ricreativo dove a colpi di fucile tentarono d’ammazzare Paolo Algieri e Francesco Coppola

Giudizio immediato per il 47enne coriglianese Natalino Pirro e per la sua compagna 51enne di nazionalità bulgara Larisa Parvanova (foto).

La coppia “diabolica” di Corigliano-Rossano è imputata per porto abusivo d’arma da fuoco clandestina, ma, soprattutto, per il plateale duplice tentato omicidio compiuto proprio con quell’arma lunga, un calibro 12 caricato a pallini.

Già:

quello del 50enne Paolo Algieri e del 58enne Francesco Coppola, entrambi coriglianesi. Il fatto accadde la sera di domenica 30 ottobre scorso, tra l’interno e l’esterno del circolo ricreativo “La torre” ubicato nel cuore del centro storico coriglianese, ai piedi del Castello ducale.

La richiesta di giudizio immediato è stata avanzata dal sostituto procuratore di Castrovillari, Veronica Rizzaro, al giudice per le indagini preliminari dello stesso Tribunale castrovillarese, Biagio Politano, che con decreto ha fissato il processo per il prossimo 24 marzo dinanzi ai giudici del IV collegio penale.

Il Tribunale di Castrovillari

I fatti della serata del 30 ottobre ricostruiti dai carabinieri

La coppia, ch’è detenuta in carcere dalla stessa sera del grave fatto e che dovrà andare alla sbarra, è difesa dagli avvocati Francesco Paolo Oranges ed Andrea Salcina del foro di Castrovillari.

Algieri e Coppola, legalmente assistiti dagli avvocati Pasquale Magno e Massimo Ruffo dello stesso foro, vennero attinti dalle fucilate esplose all’impazzata da Pirro, che, accompagnato in auto dalla sua donna, aveva fatto irruzione nel circolo ricreativo dove si trovavano le due vittime e diversi altri avventori.

Pirro – personaggio affatto “inedito” quanto a fatti di cronaca eclatanti (LEGGI QUI) – secondo la ricostruzione degli eventi effettuata dai carabinieri del Reparto territoriale che condussero le indagini, sarebbe stato spalleggiato dalla convivente bulgara in ogni fase della drammatica azione che per fortuna non provocò morti, ma che lasciò feriti Algieri e Coppola su quel “campo di battaglia”.

Dopo la sparatoria andarono a mangiare in pizzeria

Pirro, dopo avere fatto irruzione nel locale imbracciando il fucile, l’aveva puntato proprio contro le due vittime, ma sarebbe stato frenato nell’azione omicida dal titolare del circolo, Pasquale Coppola, che gli avrebbe lanciato contro una sedia dandosela a gambe fuori dal locale. La circostanza non aveva però impedito a Pirro di sparare, anche se dovette premere il grilletto indietreggiando verso l’esterno. Esplodendo ben dieci cartucce ricaricando più volte il fucile con la cartucciera che aveva a tracolla.

Poi s’era allontanato a passo svelto raggiungendo la convivente e ritenuta complice, che l’attendeva a bordo della loro Lancia Y blu. S’era liberato del fucile abbandonandolo in un terreno, e aveva quindi raggiunto assieme alla compagna una pizzeria nell’area urbana rossanese dove la coppia aveva cenato per poi fare ritorno a casa dov’era stata poco dopo arrestata dai militari dell’Arma.

Gl’investigatori, infatti, giunti immediatamente sul luogo della sparatoria, l’avevano identificato subito grazie alle testimonianze rese dalle vittime e dalle persone presenti al fatto di sangue. Mentre le sequenze registrate dalle telecamere di video-sorveglianza presenti nella zona rivelavano agli stessi detective che la Parvanova aveva fatto da “specchietto” a Pirro, accertandosi, prima dell’azione di fuoco, che le vittime designate si trovassero all’interno del locale.

Il movente dell’azione

La donna è ritratta nelle immagini acquisite dai carabinieri proprio mentre sbirciava all’interno del locale, farfugliando delle frasi contro il titolare del circolo, Pasquale Coppola, contro la moglie di questi e contro il cugino Francesco Coppola, uno dei due feriti, come per indicare chi doveva “pagarla”, prima dell’irruzione armata del compagno. La circostanza era stata confermata da più d’un testimone oculare. 

Proprio la 51enne bulgara sarebbe stata la “causa” di quanto avvenuto quella domenica sera di fine ottobre:

Pirro, infatti, provando una morbosa gelosia verso la compagna, aveva deciso di “punire” in modo esemplare quanti osavano soltanto guardarla o rivolgerle la parola. 

Il tarlo ossessivo della gelosia, dunque, unito ad altre vecchie ruggini mai sopite, perché Pirro con Coppola già in passato aveva avuto dei dissidi, oltre che col cugino titolare del circolo Pasquale, tanto che quest’ultimo aveva sporto più d’una denuncia nei confronti dell’attentatore. Forse la convinzione che i due cugini rivolgessero degli sguardi di troppo alla sua donna o che addirittura uno dei due potesse avere intrecciato una relazione con lei.

E in tutta questa intricata e non chiara faccenda, il secondo ferito, Algieri, c’entrerebbe poco quanto nulla… direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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