La Corte d’Appello di Catanzaro le ha revocato la confisca d’un capannone e d’alcuni terreni. Erano finiti sotto sequestro nel 2007

Revocata la confisca dei beni intestati ad Ornella Forastefano di Cassano Jonio, familiare dei noti omonimi boss della Città delle Terme.

È quanto ha stabilito la Corte d’Appello di Catanzaro, che ha accolto l’istanza presentata dal legale della donna, l’avvocato Enzo Belvedere del foro di Cosenza.

Si tratta d’un capannone commerciale e dell’annesso terreno che si trovano a Sibari, sequestrati il 2 luglio del 2007 nell’ambito dell’operazione anti-‘ndrangheta “Omnia”, poi confiscati il 2 marzo del 2010 dal Tribunale di Castrovillari con la sentenza di primo grado del maxi-processo.

Dopo 16 anni, con l’acquisizione di prove nuove, dichiarative e documentali, e la relativa pronuncia d’accoglimento dei motivi del ricorso, i giudici, con provvedimento depositato il 27 gennaio scorso, hanno revocato la confisca disponendo la restituzione dei beni alla titolare.

Tutti i precedenti provvedimenti giudiziari, ottenuti su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro, avevano infatti ritenuto che il capannone ed il circostante terreno fossero nella disponibilità d’un imputato poi condannato.

Con la raccolta e produzione d’elementi nuovi, non valutati nel processo, il legale di Ornella Forastefano ha dimostrato l’esclusiva titolarità dei beni in capo alla donna, estranea al processo e mai indagata.

In particolare i giudici hanno ritenuto che «le prove nuove sono idonee a smentire l’assunto accusatorio dell’interposizione fittizia, basato sul fatto che Forastefano Ornella, coniugata con Cosentino Vincenzo, ha acquistato i beni in costanza di matrimonio». redazione@altrepagine.it

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com