Invece per noi la notizia del giorno non è l’approvazione della Magna carta confezionata in maxi-rotolo formato risparmio.

Già, perché dell’approvazione dello Statuto comunale di Corigliano-Rossano con la sola maggioranza del sindaco Flavio Stasi ne avevamo già scritto più d’una decina di giorni or sono senza nessuna pretesa di prevedere il futuro, vale a dire quel ch’è puntualmente accaduto ieri pomeriggio.

La presidente del Consiglio comunale Grillo mentre legge gli articoli dello Statuto comunale

Per un giornale diverso, per nulla canonico e mai noioso come il nostro, semmai la notizia è un’altra:

per la prima volta da quando è in carica da sindaco – e forse per la prima volta nella sua vita – ieri Stasi ha indossato la cravatta. E l’ha indossata nel luogo dove egli ha deciso di far approvare ai suoi adepti lo Statuto comunale:

l’elegantissimo Salone degli specchi del Castello ducale di Corigliano.

Il salone di palazzo in cui tenevano le loro feste quei nullafacenti quanto viziosi duchi e baroni che si sono feudalmente succeduti nella Corigliano d’un tempo passato, ma ancora per nulla remoto.

I giureconsulti della maggioranza-Stasi

Il Castello ducale di Corigliano è un monumento storico imponente e bellissimo, che noialtri storicamente non abbiamo mai mitizzato, anzi.

Il nostro professore di Storia e Filosofia del liceo, il pregiatissimo intellettuale e scrittore arbëreshë Domenico Antonio Cassiano, insegnandoci di Storia medievale c’insegnava infatti ad avere sì rispetto dell’attuale monumento storico che sovrasta il centro storico di Corigliano che noi liceali d’oltre un trentennio fa vedevamo dalle finestre di Palazzo Garopoli, ma c’insegnava ad avere disprezzo per la sua storia, poichè simboleggiava, e a ben vedere tuttora simboleggia, la sottomissione del popolo allora affamato, e allora come oggi servo degli affamatori che vi risiedevano e vi risiedono, mentre il prof ci voleva veder crescere liberi e diventare donne e uomini liberi.

No, non è affatto casuale che il rossanese barone Stasi e la rossanese baronessa Marinella Grillo presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, abbiano deciso d’invitare a festa nel Salone degli specchi delle loro brame i loro vassalli, valvassori e valvassini di maggioranza.

“Uno statuto con la cravatta” potremmo dunque dire scimmiottando il piduista Maurizio Costanzo nel suo celebre spot della camicia coi baffi. “Uno statuto incravattato” rende però meglio l’’idea…     

I consiglieri di minoranza

Nel noioso dibattito di ieri tra quella maggioranza in festa e la minoranza recalcitrante, poche le note “divertenti”:

il «pentagramma» statutario risuonato nel dotto intervento del consigliere di maggioranza Domenico Rotondo, uno degli stitici giureconsulti di questi tre anni e mezzo di seduti sforzi – «ben 27» ha precisato Stasi – prima di poter finalmente dare sfogo agli strappi della Magna carta confezionata in maxi-rotolo formato risparmio;

il voto favorevole del consigliere “di minoranza” Costantino Baffa, notoriamente esperto di statuti e con l’impresa di famiglia esecutrice di lavori pubblici comunali con l’amministrazione Stasi;

la strana assenza della consigliera “di minoranza” Rosellina Madeo del Partito democratico oscillante tra il voto favorevole e l’astensione;

e – dulcis in fundo – l’immancabile post su Facebook del consigliere di maggioranza Biagio Frasca, che a ‘sto giro l’ha sparata decisamente più grossa del solito! direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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