Quella che vi raccontiamo oggi è una storia di soldi, di soldi pubblici. E 600 mila euro sono una bella montagna di soldi pubblici. Allo stesso tempo è una storia di dubbi. Di tanti dubbi.
I debiti fuori bilancio licenziati in Consiglio comunale lo scorso 20 novembre
Irritualmente di domenica, una domenica mattina piovosa quella dello scorso 20 novembre, il Consiglio comunale di Corigliano-Rossano s’è riunito per licenziare, e quindi per pagare e saldare una mole consistente di debiti fuori bilancio dell’ente per svariati milioni di euro. Relativa, in particolare, ad annosi e costosi contenziosi giudiziari dell’ex Comune di Rossano.
Tra questi debiti, c’è pure una serie di parcelle che non erano state mai corrisposte a un legale esterno all’ente pubblico, che risponde al nome dell’avvocato Giovanni Spataro del foro di Cosenza.
Il quale per tanti anni, a partire dal 2003, parliamo quindi di vent’anni fa, e per tante cause di varia natura, aveva patrocinato l’ex Comune di Rossano in svariate sedi giudiziarie e fasi di giudizio. A cause concluse e con le proprie parcelle fatte pervenire all’ex Comune rossanese, il legale cosentino aveva tuttavia atteso sempre invano di ricevere i pagamenti delle proprie competenze professionali. Non intraprendendo, però, le pur possibili iniziative legali finalizzate ad ottenere il soddisfo dei suoi crediti.
Sembrerebbe che, durante l’ultima breve esperienza amministrativa dell’ex Comune di Rossano prima della fusione con l’ex Comune di Corigliano, in merito alla questione l’avvocato Spataro abbia interloquito verbalmente con l’ex sindaco rossanese Stefano Mascaro, il quale gli avrebbe riferito che la sua amministrazione comunale non poteva pagare alcuna somma, anche perché l’importo complessivamente preteso sarebbe stato almeno in parte prescritto e non dovuto.
Fatto sta che, pure durante i 18 mesi di quell’amministrazione, Spataro non formalizza alcuna pretesa legale nei confronti dell’ex Comune di Rossano.
L’avvocato Spataro va “alla carica” e all’incasso con una serie di decreti ingiuntivi soltanto nel 2019. Proprio quando il Comune, già diventato Corigliano-Rossano, elegge il suo primo sindaco:
Flavio Stasi.
Lo studio legale di Spataro e il ricorso elettorale di Stasi & Mitidieri nel 2016
L’attuale primo cittadino è una “vecchia conoscenza” dell’avvocato Spataro, seppur “informalmente”. Vediamo perché. Nell’estate del 2016, è infatti proprio lo studio dell’avvocato Spataro a patrocinare il ricorso elettorale di Flavio Stasi, il quale a giugno di quell’anno s’era candidato a sindaco di Rossano proprio contro Mascaro che quelle elezioni le vinse.
Finalizzato ad ottenere l’annullamento delle elezioni comunali, il ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria di Catanzaro reca a margine le firme di “Stasi Flavio” (il 39enne ingegnere firma proprio come un ottantenne con appena la licenza elementare!), Luigi Sapia, Giuseppe Campana e Mauro Mitidieri, autenticate dai due legali che patrocinano il ricorso.
Già:
gli avvocati Marco De Seta e Fabio Fiorellino, entrambi del foro di Cosenza e colleghi di studio dell’avvocato Giovanni Spataro, il loro dominus. Il ricorso elettorale dell’allora aspirante ed attuale sindaco Stasi nonchè del suo attuale assessore Mitidieri non produsse alcun effetto.
I giudici diedero infatti loro torto, e Mascaro poté continuare a fare il sindaco di Rossano fino alla fusione con Corigliano del 2018.
Chi sono gli avvocati che hanno patrocinato quei decreti ingiuntivi per quasi 600 mila euro? De Seta e Fiorellino!!!
Notificati i decreti ingiuntivi al Comune di Corigliano-Rossano, il creditore avvocato Spataro e i suoi avvocati – De Seta e Fiorellino – non se li sono neanche visti legalmente opporre da parte dell’Avvocatura comunale.
Non c’erano i margini?
Chissà?!
Alcuni dati di fatto, però, non lasciano spazio ad alcun dubbio.
Uno:
l’Avvocatura comunale non s’oppone ai decreti ingiuntivi né propone una transazione economica al ribasso agli avvocati De Seta e Fiorellino, che molto più che probabilmente essi avrebbero accettato, che sarebbe stata vantaggiosa per l’ente e per il creditore che magari avrebbe incassato in un’unica soluzione e non a rate, e che, soprattutto, avrebbe fatto risparmiare un bel po’ di quattrini pubblici ai cittadini di Corigliano-Rossano!
Due:
l’Avvocatura comunale risponde alle linee d’indirizzo politico dell’assessore Mitidieri, il quale ne detiene la delega. Mitidieri com’è noto a tutti è un avvocato, e probabilmente fu proprio lui, nell’estate del 2016, a portare se stesso, Stasi, Sapia e Campana nello studio del suo collega Spataro per quel ricorso elettorale al Tar. Con l’avvocato Spataro che avendo patrocinato per anni e anni l’ex Comune di Rossano, quel ricorso elettorale contro i suoi organi elettivi non poteva farlo per motivi d’incompatibile opportunità, e così lo fece fare ai suoi colleghi di studio De Seta e Fiorellino.
Il sindaco Stasi e l’assessore Mitidieri non si sono posti alcun dubbio e nessun problema nel corrispondere l’intera pretesa economica all’avvocato Spataro?
Stasi e Mitidieri hanno richiesto all’Avvocatura comunale una relazione scritta con la quale eventualmente sia stata motivata la non praticabilità legale delle eventuali opposizioni ai decreti ingiuntivi dell’avvocato Spataro?
Stasi e Mitidieri, legalmente patrocinati nel 2016 dagli avvocati De Seta e Fiorellino dello studio Spataro, quando la loro Giunta comunale ha approvato la delibera da portare al voto del Consiglio comunale relativa al riconoscimento del debito fuori bilancio a favore dell’avvocato Spataro patrocinato dagli avvocati De Seta e Fiorellino, erano presenti?
Sì.
Non sarebbe stato politicamente opportuno che Stasi e Mitidieri fossero invece assenti?!
Nella seduta del Consiglio comunale del 20 novembre, Stasi era ovviamente presente e votò ovviamente in modo favorevole a quella stessa delibera, mentre sarebbe stato politicamente opportuno – per la seconda volta – che egli a quella votazione fosse assente.
E quella delibera, per la cronaca, in quella seduta passò non solo col voto favorevole di Stasi, ma anche e soprattutto con quello del solito consigliere “di minoranza” Costantino Baffa. Il quale, proprio quel giorno, a Stasi e alla sua risicata maggioranza consiliare garantì in aula la sussistenza del numero legale perché quella stessa seduta fosse valida… direttore@altrepagine.it