A dispetto dei tantissimi nomi che circolano da mesi, ancora non s’intravede nulla di concreto nei partiti del Centrodestra e del Centrosinistra in opposizione al “civismo” dell’attuale sindaco
A qualcuno potrà sembrare improbabile. Sì, è strano, però è vero. A poco più d’un anno dalle prossime elezioni comunali del 2024, infatti, a Corigliano-Rossano l’unica certezza si chiama Flavio Stasi (foto). Vale a dire la sicura ri-candidatura del sindaco attualmente in carica finalizzata alla conferma da parte dei cittadini-elettori.
Tutto il resto è noia, per dirla col compianto “Califfo” romano della musica italiana, e se non è proprio noia certo non è affatto gioia per la politica cittadina di destra, di centro e di sinistra, che al “civico” sindaco Stasi finora non ha trovato alternative da lanciare nell’agone per tentare di strappargli il bastone di comando.
Eppure, d’aspiranti anti-Stasi senza basi né certezze in giro se ne contano a iosa. Ciò mentre capi-partito e capi-movimento d’ogni tendenza politica di tanto in tanto riuniscono gli adepti per cominciare se non a a parlarne, almeno a schiarirsi un po’ le appannate idee.
È il caso, per esempio, di quelli del Centrodestra che governa l’Italia, la Calabria e la Provincia di Cosenza la cui città più popolosa è proprio Corigliano-Rossano. Che dal 2019, col paravento del “civismo”, è in mano proprio a Stasi, lui sedicente esponente «di sinistra», ma con una – seppur risicata – maggioranza così eterogenea da comprendere chi non ha mai fatto mistero d’essere «d’estrema destra», e con la “stampella” fissa d’un consigliere proveniente dalla minoranza ed eletto con la Lega dell’autonomia differenziata di Salvini contro cui Stasi va facendo incredibili convegni denunciandone l’indigeribilità, quando lui medesimo in Consiglio comunale è onnivoro e non butta via nulla.
In una situazione siffatta, Destra, Centro e Sinistra “ufficiali” potrebbero inzupparci il pane a piene mani per la possibile alternativa, ma arrancano ancora nel trovare la tazza.
Sentiamo adesso che dice radiofante, quali nomi e cognomi d’anti-Stasi sta irradiando da mesi tanto che oramai non sono più un mistero nemmeno per i cittadini coriglianrossanesi più distratti e distanti dalle cose dei partiti, dei movimenti e della politica locali.
Stefano Mascaro
Uno dei nomi che circolano è quello dell’ultimo sindaco dell’ex Comune di Rossano, Stefano Mascaro:
lui è l’uomo rossanese che guarda a destra come a sinistra come al centro, e in cuor suo probabilmente spera che proprio attorno a lui si possano creare le condizioni per dare vita a una coalizione civica, “più destrorsa” o “più sinistrorsa” questo sarebbe indifferente.
Ufficiosamente a destra qualcuno che traffica con Mascaro pare proprio ci sia, ma ufficialmente il Centrodestra vorrebbe riproporre a Corigliano-Rossano lo schema vincente alle Politiche dello scorso 25 settembre e cioè la coalizione squisitamente partitica Fratelli d’Italia-Forza Italia-Lega con le consuete liste civiche d’appoggio come s’usa alle Comunali. Questo, almeno, è ciò che emerso dalle poche riunioni ufficiali tenute dai tre partiti insieme.
Il problema del Centrodestra è:
a chi affidare la candidatura a sindaco?
Qui, chi vuol fare la voce grossa è certamente Fratelli d’Italia, che in città conta sull’avallo del senatore Ernesto Rapani. E se sarà proprio un uomo di FdI, quello potrebbe essere l’ex vicesindaco rossanese Guglielmo Caputo. Già, perché il nome coriglianese di FdI, quello dell’ex parlamentare Giovanni Dima, sembra essere tramontato già da un pezzo.
A sinistra Guglielmo Caputo, a destra Giovanni Dima
Voce meno grossa, ma potente lo stesso, è quella di Forza Italia, che in città può contare sulla consigliera regionale Pasqualina Straface accreditatissima col governatore forzista della Calabria Roberto Occhiuto. La Straface sembra sponsorizzare il nome del coordinatore cittadino del partito, vale a dire l’ex consigliere comunale coriglianese Giuseppe Turano. La Lega sceglierà chi sostenere tra le opzioni che verranno ufficialmente presentate – quando sarà – proprio da FdI e FI.
Giuseppe Turano
Dal Centrodestra al Centro-centro, giungiamo al partito di Azione, che a Corigliano-Rossano conta ben quattro consiglieri comunali tutti all’opposizione del sindaco Stasi, ma che in città conta soprattutto sulla voce grossa del consigliere regionale Giuseppe Graziano facente parte della maggioranza di Centrodestra di Occhiuto.
Francesco Madeo
In Azione, stranamente, avanza la candidatura a sindaco proprio d’uno dei suoi quattro in Consiglio, vale a dire il consigliere comunale coriglianese Francesco Madeo, che sarebbe avallata dallo stesso consigliere regionale Graziano. Fosse esattamente così, Graziano non parteciperebbe più alle trattative nel Centrodestra, la qual cosa però stona…
Andiamo adesso dalle parti del Partito democratico, ché dire Centrosinistra per il momento sarebbe davvero un parolone. Fatto il congresso ed eletta finalmente pure la segretaria nazionale, qualche vocina fuori campo assicura che ci sarebbero già «lavori in corso» proprio in alternativa a Stasi. Vedremo.
Gino Promenzio
E probabilmente si ri-candiderà a sindaco il consigliere comunale coriglianese Gino Promenzio, il quale ci starebbe riflettendo, assieme al suo movimento Civico & popolare, mentre spunta pure un altro nome nella possibile lizza ed è quello di Nilo Domanico, ingegnere oramai onnipresente assieme ad alcuni ex esponenti coriglianesi di Italia Viva che da qualche mese hanno dato vita al partito “del Serratore, dintorni e contorni”, e anche qui staremo a vedere…
Nilo Domanico
In conclusione: Stasi è già visibilmente in corsa per essere confermato sindaco, in pista al momento non c’è nessun altro, ma ancora di tempo un poco ce n’è. direttore@altrepagine.it