Che a Corigliano-Rossano possa essere in atto una nuova, massiccia, campagna criminale di tipo estorsivo urbi et orbi, è un’ipotesi affatto peregrina.

Continuano a susseguirsi, infatti, gli atti dimostrativi che danno il senso degli avvertimenti di stampo delinquenziale nei confronti d’ipotetiche potenziali vittime del “pizzo” magari recalcitranti alle richieste degli oscuri ambasciatori della criminalità organizzata cittadina.

Una sequela di atti, talvolta compiuti col fuoco, altre facendolo soltanto sventolare il vessillo incendiario attraverso il posizionamento di bottiglie molotov e taniche davanti agli obiettivi sensibili.

Gli ultimi due episodi del genere hanno interessato, durante la notte tra giovedì e ieri, un cantiere edile di contrada Donnanna allo Scalo rossanese, e un negozio cinese di contrada Frasso, sempre nella stessa area urbana cittadina. Dove sono state rinvenute bottiglie riempite con del liquido infiammabile.

In meno d’un mese, dunque, salgono a 4 gli atti intimidatori registratisi a Corigliano-Rossano, almeno quelli che sono emersi e che sono stati regolarmente denunciati alle forze dell’ordine.

Anche ieri mattina, infatti, le vittime hanno denunciato l’accaduto agli agenti del Commissariato di polizia cittadino, che si sono recati nei luoghi da cui è giunta la segnalazione del ritrovamento delle bottiglie incendiarie per repertare quanto trovato e sentire i denuncianti a sommarie informazioni. Le indagini sono già in corso, come per gli altri episodi. redazione@altrepagine.it

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