Un’altra sacca d’illegalità. Per la precisione 3 milioni e trecentomila sacche, o meglio sacchetti di plastica non biodegradabile il cui commercio è vietato da diversi anni – per un valore di 100 mila euro

sono stati sequestrati dai finanzieri della Compagnia di Corigliano-Rossano a un’impresa commerciale cittadina che vendeva quelle buste illegali.

Nello stabilimento aziendale, ubicato nel rossanese, le fiamme gialle hanno sequestrato pure 15 tonnellate di materiale plastico per un valore stimato di circa 60 mila euro. 

Il commercio di buste di plastica irregolari, oltre a costituire un business molto redditizio, considerati i costi ridotti (fino ad un decimo rispetto alle buste realizzate con materiali biodegradabili), rappresenta una forte minaccia per la salute.

L’immissione nell’ambiente di materiale plastico proveniente dalle buste illegali è infatti un grave ed annoso problema che può compromettere l’integrità di diversi ecosistemi (si pensi agli enormi danni della plastica in mare) e della catena alimentare. redazione@altrepagine.it

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