Qualcuno lo aveva denunciato. Il resto l’hanno fatto la guardia di finanza e i magistrati del Tribunale di Castrovillari.

Un dipendente della pubblica amministrazione dello Stato, impiegato in un poliambulatorio della Sibaritide nell’ambito dell’organizzazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, nella giornata odierna s’è visto notificare dalle fiamme gialle un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura.

Le indagini sono partite dalla Tenenza della finanza di Montegiordano. E hanno riguardato ripetute condotte illecite d’assenteismo dal servizio da parte del pubblico dipendente. I finanzieri hanno ricostruito, nel corso delle giornate in cui l’hanno tenuto sotto controllo, numerosi e circostanziati episodi d’assenteismo, d’illegittimo ed ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della sua presenza in servizio per un totale di 125 ore di lavoro mai effettuate.

Contravvenendo ai propri doveri, infatti, l’indagato era solito allontanarsi dall’ufficio senza alcuna valida ragione lavorativa per esigenze di carattere personale:

per andare in un centro commerciale oppure in banca, rientrando a casa durante l’orario di servizio permanendovi per ore, e, talvolta, non presentandosi nell’orario di rientro pomeridiano.

All’esito dell’attività investigativa il giudice ha dunque disposto il sequestro delle somme da lui indebitamente percepite a titolo di retribuzione per le prestazioni lavorative mai svolte.

Nell’ambito della stessa vicenda giudiziaria sono indagate altre 6 persone, sue complici, accusate assieme all’impiegato infedele di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, reati che per il principale indagato potrebbe comportare, oltre alla condanna penale, pure il suo licenziamento per giusta causa. redazione@altrepagine.it

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