Il 24enne è stato già condannato a 3 anni e mezzo di reclusione per il tentato omicidio del cugino. Ora è in carcere 

Il 24 maggio dell’anno scorso, nel corso d’un inseguimento tra auto, aveva tentato d’ammazzare suo cugino sparandogli 7 colpi di pistola lungo la strada che dalla frazione di Cantinella conduce verso lo Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano.

Protagonista del fatto (LEGGI QUI) il 24enne coriglianese Francesco Arturi, già noto negli ambienti investigativi e giudiziari. La vittima, il 33enne Andrea La Grotta, anch’egli volto conosciuto negli stessi ambienti, per sua fortuna era rimasto soltanto lievemente ferito.

I carabinieri alla ricerca della pistola dopo il tentato omicidio di La Grotta

L’attentatore si costituì subito ai carabinieri, ai quali indicò il posto in cui disse d’aver gettato via quella pistola, che però non venne mai ritrovata nonostante le assidue ricerche dei militari anche con l’ausilio di metal detector. Per quel fatto, nei mesi scorsi, Arturi aveva patteggiato dinanzi ai giudici del Tribunale di Castrovillari la propria condanna alla pena di 3 anni e sei mesi di reclusione. E stava scontando la propria detenzione agli arresti domiciliari, così avevano deciso i giudici.

Nella serata di venerdì, il giovane detenuto sarebbe evaso, per irrompere nell’abitazione di sua nonna materna in contrada Apollinara, dove da mesi vive pure sua madre, ed avrebbe minacciato quest’ultima di morte. Con una pistola in pugno, secondo la denuncia degli stessi familiari materni del giovane resa ieri mattina ai carabinieri. Nel drammatico frangente, la madre di Arturi, terrorizzata, sarebbe riuscita a fuggire e a dileguarsi.

La donna era tornata a vivere in casa dei propri genitori dopo l’eclatante incendio doloso della propria abitazione sempre ad Apollinara, fatto consumatosi nella serata dello scorso 22 settembre e per il quale è sospettato il marito, il noto pluripregiudicato Giovanni Arturi detto ‘a vozza (LEGGI QUI) già condannato per furti ed estorsioni.

La casa coniugale completamente distrutta dal fuoco

Giovanni Arturi era poi finito in carcere, il successivo 7 ottobre, per recidiva in maltrattamenti e violenze proprio nei confronti della moglie, reato per il quale era stato arrestato già alla fine del 2020; da un mese e mezzo in qua, però, i giudici l’hanno assegnato agli arresti domiciliari.

La situazione familiare è divenuta esplosiva. Su disposizione del giudice di sorveglianza del Tribunale di Cosenza, ieri pomeriggio Francesco Arturi è stato arrestato dai carabinieri e tradotto in carcere a Castrovillari con le accuse d’evasione e minacce nei confronti di sua madre.

I carabinieri hanno effettuato una serie d’accurate perquisizioni, ma la pistola di Francesco Arturi pure stavolta non è saltata fuori. Arturi padre e figlio sono difesi dall’avvocato Antonio Pucci del foro di Castrovillari. redazione@altrepagine.it

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