Con la dipartita del Cavaliere Domenico Curia se ne va un pezzo di storia rossanese a Corigliano-Rossano.

Nato da famiglia umile, ultimo di 12 fratelli, s’era rimboccato le maniche sin da ragazzino, quando appena quindicenne era emigrato per andare a lavorare da operaio in Germania, fino alla sua nomina, avvenuta nel 1993, di Cavaliere d’Ordine al Merito della Repubblica, da parte del Presidente Oscar Luigi Scalfaro.

Una vita di lavoro e sacrifici, anche dopo i pochi anni trascorsi all’estero, che l’ha visto fruttivendolo ambulante dapprima con un motocarro e in seguito con un camion, commerciante agrumicolo e di botti da vino, vinificatore, ma soprattutto impresario d’onoranze funebri, e poi fondatore del residence cittadino “Donna Rosa” dedicato a sua moglie Rosa Zito, e d’altro.

Non solo imprenditore e non soltanto nel settore delle onoranze funebri, infatti, il Cavaliere Curia è stato soprattutto un uomo altruista e un benefattore silenzioso, nella sua Rossano e non solo. 

Nella sua vita ha pure salvato la vita a tre distinte persone, in circostanze, luoghi e tempi assai diversi, mettendo a repentaglio la propria di vita.

Accollandosene il debito, già tanti anni fa venne mosso ad acquistare un’autoambulanza privata, messa poi a disposizione, previa autorizzazione della Regione Calabria, della popolazione e del Servizio sanitario pubblico del 118. E lo fece perché un giovane di contrada Piragineti, vittima d’un incidente stradale, non poté essere tempestivamente trasferito all’ospedale di Taranto, con la conseguenza che, una volta reperita un’ambulanza, nel nosocomio pugliese vi giunse cadavere. 

Alla determinazione di diventare impresario di pompe funebri, agl’inizi degli anni Ottanta, lo spinse la perdita del padre. Il grave evento luttuoso familiare lo pose infatti di fronte alla constatazione dell’esoso ed eccessivo costo d’un funerale e il pensiero che tante famiglie erano costrette ad indebitarsi per pagare le spese funebri per la morte d’un congiunto. 

Da impresario funebre calmierò i prezzi di mercato, riducendoli ad un terzo di quelli allora correnti. 

L’inizio di quest’attività imprenditoriale con questa politica fu per lui particolarmente difficoltoso e rischioso per via di vari attentati ed aggressioni da parte di suoi diretti concorrenti. I risultati, però, non si fecero attendere perché egli ricevette stima e riconoscenza da tanti suoi concittadini, specialmente da quelli meno abbienti. 

Nei primi anni Novanta venne nominato presidente della Rossanese Calcio e la sua egida condusse a proficui risultati sportivi. 

La cerimonia funebre del Cavaliere Curia si svolgerà domani alle ore 15 nella Chiesa di San Giuseppe allo Scalo rossanese. 

Dalla redazione di AltrePagine giungano ai familiari le più sentite condoglianze. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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