Era stato arrestato dai carabinieri e condotto nel carcere di Cosenza lo scorso 7 marzo, dopo la sentenza definitiva di condanna nei suoi confronti a 3 anni e due mesi di reclusione per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.

Il 40enne coriglianese Domenico Russo detto ’U chiattu è stato rimesso in libertà.

Per la revoca della detenzione carceraria a Russo – fa sapere il suo difensore, l’avvocato Ettore Zagarese del foro di Castrovillari – «ha avuto notevole peso il comportamento mantenuto durante l’espiazione della misura cautelare, prima carceraria e poi domiciliare».

Russo era stato condannato per aver estorto denaro ai titolari dell’azienda olearia Geraci del centro storico coriglianese di Corigliano-Rossano.

Il 40enne era stato autista e uomo di fiducia del 51enne locale boss di ‘ndrangheta Pietro Longobucco, ucciso nel dicembre del 2018.

Aveva taglieggiato i titolari dell’olearia Geraci dal febbraio del 2019 al gennaio del 2020:

‘u chiattu era stato infatti intercettato dai carabinieri (LEGGI QUI LE INTERCETTAZIONI) nel letto d’ospedale dov’era stato a lungo ricoverato durante l’inverno del 2020, dopo essere miracolosamente scampato ad un agguato a colpi di pistola compiuto ai suoi danni nel centro storico coriglianese il 31 gennaio di quell’anno.

E nei suoi colloqui informali coi militari dell’Arma, captati e registrati su ordine della Procura antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, aveva praticamente confessato le estorsioni ai danni degl’imprenditori Geraci, specificando d’averle compiute «in autonomia». redazione@altrepagine.it

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