I rapporti «istituzionali» di Marinella Grillo con la famiglia Sapia-Uva sua procacciatrice di voti nel 2019 e l’iniziativa dell’assessore Damiano Viteritti finalizzata a stroncare qualsiasi monopolio davanti ai due camposanti

Posizioni inconciliabili, anzi incompatibili. Tanto sotto l’aspetto politico, quanto, ed ancor più, sotto il profilo istituzionale.

Sì, perché alla luce degli atti formali, la partecipazione della presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, Marinella Grillo, proprio in quella veste “madrina” di taluni eventi imprenditoriali rossanesi delle ultime settimane e degli ultimi giorni, non si concilia affatto con tali altre verifiche avviate, altrettanto di recente, dall’assessore comunale Damiano Viteritti. Vediamo.

Lo scorso 24 febbraio, l’assessore Viteritti protocolla una formale comunicazione interna al Comune, indirizzata al responsabile dell’Ufficio Anticorruzione ed ai dirigenti di vari settori di competenza, oltre che – per conoscenza – al sindaco Flavio Stasi, alla vicesindaca Maria Salimbeni, ed agli assessori comunali Mauro Mitidieri e Tatiana Novello. 

L’assessore Viteritti

Oggetto della corposa e motivata missiva di 4 pagine è il «Controllo di legittimità delle occupazioni di suolo pubblico da parte dei rivenditori di fiori posti all’esterno delle due strutture cimiteriali».

Attraverso tale iniziativa, l’assessore comunale chiede di verificare «se i fiorai posti davanti al cimitero sono in regola con la concessione di utilizzo del suolo pubblico per l’installazione dei chioschi e l’esercizio del commercio su area comunale con la relativa autorizzazione alla vendita», e di «procedere, se del caso, alla revoca della concessione del suolo ad uso pubblico ai fiorai qualora non vi fosse stata una assegnazione trasparente e imparziale».

La formale verifica richiesta dall’amministratore comunale è riferita alle delibere e alle determine attualmente in vigore. E, in particolare, alla delibera numero 39 del 2018, adottata dall’ex commissario straordinario del Comune di Corigliano-Rossano, Domenico Bagnato, che coi poteri del Consiglio comunale specifica d’abrogare «ogni altra disposizione emanata in precedenza dagli ex due comuni di Corigliano e di Rossano in contrasto con le norme di cui alla presente delibera»

La delibera in vigore, in pratica, prevedeva l’emanazione d’un bando pubblico finalizzato all’assegnazione di 10 posteggi davanti al cimitero coriglianese e di 7 posteggi davanti a quello rossanese, che ciascun concorrente poteva partecipare ad una sola domanda, non poteva essere assegnatario di più di un posteggio e non doveva appartenere allo stesso nucleo familiare.

Il cimitero di Rossano

Nella sua comunicazione di fine febbraio, l’assessore Viteritti fa rilevare tutte le situazioni da lui stesso reputate abusive, con nomi e cognomi dei protagonisti:

tra questi «1. Sapia Vincenzo:

non ha partecipato al bando e quindi è da intendersi occupatore abusivo;

2. Bonanno Natale (già assegnatario ingresso secondario aut. n. 763 del 25/11/2019):

occupa l’ingresso principale con autorizzazione n. 695 del 11/02/2016 in virtù di un sub ingresso alla Sig.ra Uva Anna Patrizia e per tale posteggio è da intendersi occupatore abusivo.

Bonanno Natale risulta essere occupatore di due posteggi (uno dei quali abusivo) in violazione di quanto stabilito nel bando pubblico ove è specificato che ciascun concorrente non potrà essere assegnatario di più di un posteggio».

L’assessore sottolinea che «nel bando pubblico è statuito che i posteggiatori non devono essere componenti dello stesso nucleo familiare:

s’impone così una verifica sugli attuali assegnatari area Rossano per accertare se “di fatto” si è concretizzato un monopolio nella vendita di fiori al cimitero».

Viteritti ricorda infatti che «Le concessioni di beni pubblici di rilevanza economica implicano che la scelta dei concessionari deve avvenire attraverso procedure concorsuali che garantiscano il confronto fra gli operatori e l’apertura al mercato», e che «per tale ragione i chioschi abusivi vanno rimossi»

Infine: 

«La presente si inoltra ai settori competenti per i consequenziali provvedimenti del caso, ricorrendone i presupposti anche all’autorità giudiziaria, evidenziando i profili penali in caso di omissione»

Fin qui l’assessore comunale Viteritti. Il quale, evidentemente, vorrebbe scrivere la parola “Fine” sul quel monopolio della coppia d’imprenditori d’onoranze funebri Sapia ed Uva, i quali con figli, fidanzati e dipendenti sono di fatto e da tempo gli unici venditori di fiori, piante ed altri articoli funerari davanti al cimitero rossanese, e di qualsivoglia altro monopolio davanti ad entrambi i camposanti cittadini. 

Veniamo adesso alla presidente del Consiglio comunale, Marinella Grillo. La quale, amica personale degl’imprenditori Sapia ed Uva, suoi “grandi elettori” e procacciatori di voti nel 2019, partecipa assiduamente ai loro eventi, e lo fa proprio in veste istituzionale. Senza alcun imbarazzo.

Nella giornata di ieri alla cerimonia di benedizione religiosa della loro casa funeraria:

nel comunicato stampa diffuso questa mattina dall’“Ufficio stampa del Cavaliere e Commendatore Vincenzo Sapia” è riportato, tra l’altro, che «durante la cerimonia i proprietari hanno omaggiato don Natale di un recentissimo modello di aspersorio portatile a forma di croce nichelato oro:

per la consegna dello strumento religioso la famiglia Uva Sapia ha delegato la nobile ed importante figura istituzionale della presidente del Consiglio comunale della città di Corigliano-Rossano, l’avvocato Marinella Grillo, la quale ha dichiarato:

“sono felice e ringrazio la famiglia Uva-Sapia per l’invito riservato a pochi eletti perché mi fanno sentire appartenente alla famiglia, ma li ringrazio anche come istituzione”».

Lo scorso 15 aprile, sempre la Grillo aveva fatto la “madrina” a Sapia ed Uva, questa volta “fuori casa” nel confinante comune di Paludi, per l’inaugurazione dell’ampliamento della casa di riposo per anziani di proprietà della loro famiglia. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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