Da parte nostra, giungano i più sentiti auguri alla Città di Corigliano-Rossano in questa singolare ricorrenza. Esattamente nove mesi fa infatti, alle ore 12:00 del 08/08/2022, scadevano i termini per partecipare al concorso di idee dal quale sarebbero dovuti emergere il gonfalone e lo stemma della nuova Città unica.

Nove mesi. Il tempo che serve a Madre Natura per generare un essere umano, non è stato sufficiente a Corigliano-Rossano per scegliere il proprio stemma fra le varie proposte.

Vale la pena ricordare che l’emblema della Repubblica Italiana, pur fra mille contrasti e vicissitudini, venne approvato dall’Assemblea Costituente già il 31/01/1948 per poi essere adottato ufficialmente il successivo 5 maggio. Insomma, a meno di due anni dal Referendum istituzionale da cui nacque il nuovo Stato democratico, l’Italia aveva già un simbolo nel quale identificarsi. Nonostante intorno ci fosse un intero Paese da ricostruire dopo i disastri della dittatura e della guerra. Ma senza voler andare troppo lontano nel tempo e nello spazio, ci teniamo a citare l’esempio di Casali del Manco, Comune istituito nel cosentino mediante processo di fusione il 05/05/2017:

ebbene, in questo caso il nuovo stemma venne scelto già nell’anno successivo, precisamente il 15/12/2018 (salvo poi essere concesso formalmente con decreto del Presidente della Repubblica nell’agosto 2020). A Corigliano-Rossano invece, pur essendo trascorsi ormai più di cinque anni dalla fusione, chissà per quanto tempo ancora si continuerà a vedere in giro quel logo circolare, terrificante sotto il profilo grafico nonché aberrante sotto il profilo araldico, e si continueranno a esporre i vecchi gonfaloni affiancati dei due Comuni fusi. Fuori da qualunque norma giuridica. Quasi come a voler dire:

Abbiamo fatto la Città unica, ma…

Eppure in questi nove mesi qualcosa si è mosso. Già nella seduta del 03/10/2022 il Dirigente Affari Generali Antonio Le Fosse informò la Commissione Statuto che erano arrivati 11 bozzetti tramite il suddetto concorso di idee. Dopo alcuni mesi di silenzio, a inizio 2023 la Vice Sindaca Maria Salimbeni annunciò nel corso di un’intervista che era stata costituita la commissione deputata a decidere dello stemma e del gonfalone. E difatti poco tempo dopo la Presidente della Commissione Statuto Isabella Monaco convocò i suoi colleghi per il 15/02/2023 con il seguente ordine del giorno: 

1. Presentazione esperti commissione ideazione stemma e gonfalone del Comune di Corigliano-Rossano; 2. Apertura buste concorso di idee per la scelta dello stemma e del gonfalone; 3. Programmazione prosieguo esame bozzetti.

Questa è l’ultima notizia resa pubblica. Da allora non si sa più nulla. In teoria non si sa neppure se tale seduta si sia effettivamente svolta, data la mancata pubblicazione di un verbale. Pur volendo supporre un eccesso di premura tale da dedicare un’intera settimana a ciascun bozzetto arrivato, le 11 settimane necessarie sarebbero anch’esse trascorse senza alcun esito.

Così oggi si compiono nove mesi. Non ne capiamo il motivo, dato che per un altro concorso di idee (quello da cui è scaturita la maschera Clementizia) il Comune ha mostrato ben altra efficienza e sono intercorse solo poche settimane fra la pubblicazione del bando e la proclamazione della proposta vincitrice. Ciò significa che volere è potere, quindi nel caso del gonfalone e dello stemma, probabilmente, manca la volontà stessa di decidere. E, se dobbiamo dirla tutta, ci stupisce anche lo scarso interesse per la vicenda da parte dell’opinione pubblica e della stampa. Vogliamo sperare che su altri temi il dibattito civico sia ben più attento e attivo, altrimenti non vediamo come si possa costruire una comunità nell’indifferenza generale.

Allora auguriamo alla Città di Corigliano-Rossano tutto il meglio per il futuro. Che il duro travaglio del gonfalone e dello stemma rappresenti non già l’avvisaglia di un aborto, ma la felice nascita di una comunità viva.

Lettera ricevuta

redazione@altrepagine.it

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com