Lo ammettiamo: da qualche tempo ci siamo dilettando nel leggere le sortite dei vari “attori”, spesso contrapposti tra loro e qualche volta meno, impegnati nel cinema del “rinascente” tribunale di Rossano dopo la sua ingloriosa quanto giusta e sacrosanta soppressione d’un decennio fa.

Attori, comparse, figure, controfigure e doppiatori tutti rossanesi e qualche loro sguattero coriglianese che quando a qualcuno gli si secca la pur stridula vocina – sintomatica d’una attività sessuale molto rarefatta, come direbbe Vittorio Sgarbi! – è pronto a porgergli un buon bicchiere d’acqua liscia…

Trattasi dei soliti ben noti politicanti, quelli d’un tempo e quelli di nuovo conio, e di qualche altrettanto noto avvocato evidentemente ancora non rassegnato, dopo due lustri, di non poter andar più a bivaccare in quell’osteria oramai chiusa al Cozzo nel centro storico rossanese. 

A cominciare il film, per la verità in questi dieci anni visto e rivisto più volte, è stato il senatore rossanese di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani, che oltre alle proprie personali pagliette, unite a quelle del ministro della Giustizia Carlo Nordio (la coppia assieme nella foto d’apertura) e del suo sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, non ha prodotto, né lui né gli altri due nessun atto parlamentare o di governo per istituire alcun nuovo tribunale, a Rossano, in Italia e nel mondo.

«Qui l’ho scritto e qui lo leggo!»: il sottosegretario alla Giustizia Delmastro e il senatore Rapani meglio di Cetto Laqualunque

Il buon (si fa per dire) Rapani, però, spalleggiato dagli esponenti rossanesi e coriglianesi del suo partito, un giorno sì e l’altro pure polemizza con altri titani rossanesi della politica coriglianrossanese:

il sindaco Flavio Stasi e i consiglieri comunali della sua maggioranza, per intenderci.  

Oggetto del loro contendere è la redazione e l’approvazione d’una delibera di Consiglio comunale che metta a disposizione «qualsiasi immobile destinato ad ospitare il tribunale da riaprire», scrive in una comica nota data alla stampa il partito cittadino di Fratelli d’Italia.

Il vecchio macello… l’ex mattatoio va bene? 

Si potrebbe pure optare per una svelta variante nella destinazione d’uso di qualche pisciatoio: 

sindaco pensaci!

Sì, perché Fratelli d’Italia al cinema coriglianrossanese fa davvero pisciare dalle risate: 

«In questo particolarissimo momento storico di revisione della geografia giudiziaria nazionale»!!!

Flavio Stasi

Il sindaco Stasi non è da meno come provocatore d’incontinenza improvvisa, e la prostata qui c’entra poco:

«Il ministro Nordio ha dimostrato coraggio e chiarezza nelle sue dichiarazioni in tema di giustizia»

Il buon (par condicio) Flavio è certamente un fervido estimatore di Italo Bocchino, l’ex parlamentare di Alleanza nazionale e del Popolo della Libertà oggi direttore del Secolo d’Italia ed opinionista televisivo di punta assieme ad Alessandro Sallusti.

Poi butta giù la notizia, il sindaco: 

«Ho già formalizzato la disponibilità di più immobili e presto anche il Consiglio comunale, immagino ed auspico all’unanimità, confermerà tale indirizzo»

Evviva, il pisciatoio c’è (e lotta e piscia insieme a noi)!

Dulcis in fundo (in fundo al cesso) i gruppi consiliari della maggioranza-Stasi:

«Nella prossima conferenza dei capigruppo sarà fissata la data di discussione in un Consiglio monotematico, per approdare ad una proposta deliberativa unanime che tenga conto dello stato dell’arte».

Lo “stato dell’arte”:

la loro età media è di 40 anni e parlano come quei democristianazzi degli anni Ottanta.

Gli alzatori di mano del sindaco Stasi in Consiglio comunale

Non manca l’analisi politica, filosofica ed esegetica delle fonti del diritto, da parte degli stasiani:   

«In un momento di potenziale rielaborazione critica legislativa ciò che più conta è convergere per un deliberato finalizzato a ribadire, per come più volte si è espresso pure lo stesso sindaco, il pieno sostegno alle forze politiche del territorio impegnate nella revisione delle circoscrizioni anche attraverso la disponibilità di spazi ove ospitare gli uffici giudiziari»

S’è capito: 

loro lo vogliono all’ex mattatoio.

Come dire che ce l’ho «grosso così» (il tribunale), «però non so dove mettermelo…». Noi un’idea ce l’avremmo, cari! direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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