Adesso si attende il vaglio per l’indizione del Referendum consultivo fra i cittadini-elettori

“Detto”, il 3 dicembre scorso. “Fatto”, in soli 5 mesi sui 6 a disposizione per legge. Sono ben 6.400 – a fronte del “tetto” minimo di 5 mila previsto dalla legge – le firme autentiche e certificate raccolte a partire dalle ultime festività natalizie e fino a pochi giorni or sono, da parte del “Comitato per il ritorno all’autonomia dei comuni di Corigliano Calabro e di Rossano”
fusi nel 2018 per effetto di un’apposita legge regionale approvata a seguito del positivo risultato nel Referendum consultivo dei cittadini residenti a Corigliano e a Rossano, svoltosi il 22 ottobre del 2017.

Uno dei tanti banchetti aperti nelle piazze cittadine in questi mesi per raccogliere le firme
Proprio questa mattina, a Reggio Calabria, negli uffici della Presidenza del Consiglio regionale di Palazzo Tommaso Campanella, sono state consegnate, depositate e protocollate le firme finalizzate ad avviare l’iter legislativo della Proposta di legge regionale d’iniziativa popolare finalizzata alla re-istituzione dei distinti comuni di Corigliano Calabro e di Rossano.

I plichi sono stati preparati ieri nella sede coriglianese del comitato
Assieme al presidente del Comitato popolare, l’architetto Mario Gallina, negli uffici regionali erano presenti il dottor Michele Viceconte, l’ingegnere Gilberto Capano, il dottor Antonio Gorgoglione e Luciano Tramonti, tra i più attivi componenti del comitato stesso.
«Ora aspettiamo, dopo il vaglio, l’esito dell’ammissibilità da parte dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale», ha detto Gallina all’uscita.

Lo scatolone contenente i plichi confezionato ieri sera al termine delle operazioni preparatorie
Attraverso il deposito delle firme si chiede alla Presidenza del Consiglio regionale l’indizione del Referendum popolare perché i cittadini-elettori possano esprimersi sulla Proposta di legge regionale d’iniziativa popolare finalizzata di fatto ad abrogare il comune unico di Corigliano-Rossano nato 5 anni fa dalla fusione, e a re-istituire i due comuni originari a norma dell’articolo 39 dello Statuto della Regione Calabria.
La fiamma della scissione, la cui scintilla era ufficialmente scoccata nei primi giorni di dicembre, è ben accesa e ardente… direttore@altrepagine.it