Il 50enne coriglianese Angelo Caravetta ieri è finito in carcere assieme ad altre 24 persone nell’ambito della maxi-inchiesta dell’Antimafia di Catanzaro 

Candidato in una lista civica a sostegno dell’ex sindaco Giuseppe Geraci, nel maggio del 2013 il piccolo imprenditore coriglianese Angelo Caravetta (foto) venne eletto con una messe di preferenze nel Consiglio comunale di Corigliano Calabro. Carica istituzionale pubblica ricoperta fino al 2018.

Nella primavera del 2019 ripropose, questa volta senza successo, la propria candidatura a consigliere comunale dell’attuale città unica di Corigliano-Rossano, scendendo in campo a fianco del candidato sindaco ed attuale consigliere comunale Gino Promenzio. Da allora, in politica, per Caravetta solo qualche comparsata nel corso di qualche campagna elettorale di livello superiore rispetto a quelle comunali, non a chiedere voti per se stesso bensì in favore d’altri candidati. Per il resto “ufficiale”, una società pubblicitaria attiva pure nell’organizzazione d’eventi e un’altra nel settore delle costruzioni.

Imprenditoria, politica e… traffico di droga

Sin da quando sedeva tra i banchi del consesso civico coriglianese, però, Caravetta viaggiava con una certa frequenza verso l’estero, segnatamente in Spagna, tant’è che tuttora il suo profilo Facebook dice che è di Corigliano Calabro, ma «Vive a Malaga».

Comunque sia, da ieri mattina il 50enne Caravetta è detenuto in carcere a Cosenza. Il suo nome, infatti, figura tra i 25 arrestati nell’ambito della maxi-inchiesta antidroga su scala internazionale ed intercontinentale denominata “Gentlemen 2”. Tutti destinatari dell’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Arianna Roccia, su richiesta del procuratore Antimafia Nicola Gratteri, dei suoi aggiunti Vincenzo Capomolla e Giancarlo Novelli, e del sostituto Stefania Paparazzo. 

Il procuratore Antimafia Nicola Gratteri

All’ex consigliere comunale vengono contestati ben 6 dei 22 capi della rubrica d’imputazione formulata dai magistrati inquirenti e dal primo giudicante che ha ordinato gli arresti. Caravetta è ritenuto a capo d’un nutrito e ritenuto gruppo criminale attivo nel traffico degli stupefacenti nella zona di Cantinella, la popolosa frazione coriglianese di Corigliano-Rossano dove risiedono altri arrestati assieme a lui.

Le accuse del giudice Roccia

Scrive il gip, nelle pagine dell’ordinanza lui dedicate sulla scorta delle attività d’intercettazione telefonica ed ambientale effettuate dalla guardia di finanza nel maggio del 2020 e dalle quali emerge il suo presunto intensissimo traffico internazionale ed intercontinentale di droghe leggere, hashish e marijuana

«Tra i dialoghi captati, particolarmente significativo appare quello intercorso tra Caravetta Angelo, Caravetta Daniele e Cimino Francesco (pure loro due ieri finiti in carcere, ndr) nel corso del quale il primo ostenta la propria esperienza decennale nel settore del narcotraffico, e, nel riferire di una trattativa in corso con soggetti foggiani e degli affari illeciti in Spagna, rivela modalità di approvvigionamento, di trasporto, costi e quantitativi dello stupefacente gestito.

Si riporta uno stralcio della conversazione in questione, rinviando alle pagine 632-639 (della richiesta di misura cautelare della Procura, ndr) per la lettura integrale».

Quella intercettazione del maggio 2020

«C’è un marocchino che mi sta aspettando… me lo fa a 600… 100 euro di trasporto… e se la vede tutto quanto lui e men la porta dove gli dico io… 700 euro mi esce di qua lo ho venduto a 1500… a Cerignola, ai Foggiani… che sono venuti l’altra volta che ne vanno trovando quanti cazzi di chili gli porto e mi stanno pregando… che tutti i giorni mi stanno chiamando… poi c’è stato sto cazzo di corona virus e ci siamo dovuti fermare allora… andiamo noi prendiamo 20.000 euro a testa, con 40.000 euro per fare e fai, 7, 14, 21, 28, 35, 42… ok?

Non devi fare sali… non mandiamo là i soldi… come arriva la macchina… come arriva qua il cristiano non è che lo devi mettere là dentro… ti arrivano direttamente lì i soldi… come quel cristiano arriva un’altra volta là, ok? Sono arrivati i soldi per il doppio? Noi ne prendiamo 120… e li mandiamo di nuovo… come sono arrivati la seconda volta inizi a mandare 120 e 120, 120 e 120, 120 e 120, e li mandi tutti i mesi, tu tutti i mesi guadagni 4 o 500 mila euro senza fare un cazzo! 

Partiamo da 20.000 euro… siccome questo qua la mette anche lui qualcosa… non devi fare niente altro… ti arrivano 60 dopo un giorno ti arrivano… parte domani di là… li caricano nel pullman di linea, i Marocchini… questo qua non è neanche il loro sistema, me lo fanno a me il piacere… gli stai dando 20.000 euro a testa… non gli sta dando due milioni di euro… che questo domani sparisce… se ne va in Marocco … e lo hai perso… gli stai dando 20.000 euro… non dobbiamo fare proprio un cazzo noi… io il 15 parto apposta… mi sta aspettando sto cazzo…

allora… loro hanno il problema… ti dico pure oltre a questo… loro hanno il problema di fare venire la merce in Spagna… i Marocchini… perché c’è un controllo in Spagna che fa paura… e stanno avendo un sacco di problemi… e mi ha detto Angelo… se tu mi trovi come fare arrivare in Italia il prodotto anziché in Spagna… il prodotto… io ti do 25.000 chili già pronti…

L’ex consigliere comunale

io ti sto dicendo lo sai perché io sono 10 anni che faccio questo mestiere e non mi hanno mai inculato… lo sai perché? Perché io mi faccio le cose zitto zitto… per i cazzi miei… e quando una cosa la posso fare la faccio… quando non la posso fare… fingo l’appuntamento… parliamo 10.000 volte ti dico sì… parliamo… ma io quella cosa non la faccio… vai tranquillo… a me mi scivola… non me ne frega niente… perché io la ragiono in questa maniera…

questa qua ti dico sì perché? Perché è una cosa controllabile… perché? Io vado da lui… gli do i soldi… statti bene… dove mi deve arrivare? Questo è l’indirizzo… ok? Oh… io solo là… quando arriva qua… arriva all’indirizzo… gli do il numero di telefono si incontra con quello che si deve incontrare… lo chiama… sono al bar… ci vediamo… ci prendiamo il caffè… apposto… perfetto… gli da quello che gli deve dare arrivederci e grazie… una volta che hai l’aggancio tu con i cristiani non ti devi vedere più… non ci devi neanche parlare più… una volta ci devi parlare… punto… il primo devi fare… per fargli vedere la serietà… come sei rimasto… non è che tutti i giorni vai là… hai capito?

Tu vai sempre con la paura… e nonostante li conosco nonostante so già dove andare… e nonostante loro a me mi conoscono… ma questo dobbiamo fare… te lo sto dicendo… non è che dobbiamo investire 100.000 euro e dici vaffanculo se va male siamo rovinati… 20.000 euro… però se va bene il primo… primo… il primo deve andare… deve essere a raddoppio… devi fare come ti dico io… a raddoppio…. quanto sono? Il primo 60… e diventano 120… 120 e diventano 240 devono diventare… 480… e poi a salire… a ripetizione  bombombombom… 480 bombombombom… come ci arriva tu vedi solo i soldi… noi quando siamo partiti con il Napoletano la prima volta… abbiamo messo 27 kg… o 28 kg la prima volta… e siamo arrivati… dopo due mesi a caricare una macchina con 300 kg… e siamo arrivati dopo 4 o 5 mesi… che caricavamo tre macchine con 500 kg… tre macchine con 500 kg l’una… e di questa maniera come ti dico io… no… tu campi 150 anni… nessuno sa niente… nessuno vede niente…

gli agganci ce li abbiamo come cazzo vogliamo… vogliamo questa… l’erba spagnola abbiamo gli agganci… quello che cazzo vogliamo… noi le cose le dobbiamo saper fare altrimenti non le faccio… la prima cosa devi cercare come scappare… non come entrare… piano A, piano B e piano C per uscire… ad entrare è facile… devi saper uscire… no a come entrare… perché ad entrare non ci vuole un cazzo… se tu domani mattina ti vuoi prendere il mercato di Corigliano e della Piana di Sibari, te lo faccio prendere io… ti faccio prendere il mercato, ti faccio arrivare la migliore roba che c’è…

e poi cosa hai fatto? Poi ti ammazzano… o ti arrestano, questi… invece tu devi pensare, aspetta, ci sono altri modi per fare i soldi… faccio di meno, più tranquillo, più rilassato, mi godo i ragazzi, non mi mancano mai i soldi in tasca, non devo dare conto a nessuno, anzi la gente quando mi vede dice… guarda quella minchia… ora ha anche un occhio cecato, guarda quella minchia…». direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com