La tormentata vicenda umana di Stanislao Pisani e dei suoi benestanti genitori adottivi, fa registrare altre due vittorie giudiziarie del benzinaio 25enne originario della Bielorussia
CASTROVILLARI – Era stato cacciato di casa e denunciato dai suoi genitori adottivi e dalla sorella.
Finito a processo davanti al Tribunale di Castrovillari, nel marzo del 2021 era stato condannato in primo grado a 2 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, ma anche per lesioni fisiche nei confronti del padre e della sorella, ai quali, secondo le accuse, aveva alzato le mani.
Lo scorso mese di febbraio, però, dal processo di secondo grado svoltosi in Corte d’Appello a Catanzaro, era uscito assolto “perché il fatto non sussiste”.
La sede della Corte d’Appello di Catanzaro
La vicenda umana e giudiziaria a lieto fine del 25enne benzinaio coriglianese Stanislao Pisani, assistito e difeso dall’avvocato Antonio Pucci, ve l’avevamo raccontata alla fine di febbraio (leggi QUI).
E oggi, a quel lieto fine, se ne aggiunge un altro e poi un altro ancora, vale a dire altre due sue vittorie giudiziarie.
Da un orfanotrofio della Bielorussia a Corigliano-Rossano
Il 25enne, originario della Bielorussia, all’età di 14 anni venne adottato in un orfanotrofio del suo Paese da parte d’una benestante coppia di coniugi di Corigliano-Rossano, il marito coriglianese, Cosimo Pisani, di 67 anni, e la moglie d’origine francese, Claude Gassier, di 75.
Stanislao era stato affidato in adozione internazionale alla famiglia italiana insieme ad un’altra adolescente, Anastasia Pisani, oggi 26enne. Entrambi bielorussi di nascita, ma non fratello e sorella consanguinei.
Nel corso degli anni, Anastasia ha evidentemente soddisfatto le attese dei suoi genitori adottivi, al contrario di Stanislao. I problemi più seri sarebbero cominciati al compimento della maggiore età del ragazzo, avvenuta nel dicembre del 2015. Seguirono quattro anni burrascosi.
Nell’ottobre del 2019 Stanislao venne cacciato di casa e denunciato ai carabinieri proprio dai genitori e dalla sorella.
Dalle carte giudiziarie emergeva un lunghissimo rosario d’episodi che avevano fatto scaturire le accuse nei suoi confronti. Il giudice per le indagini preliminari di Castrovillari gl’intimò formalmente l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto d’avvicinarsi ai familiari.
In appello, però, cadde clamorosamente l’intero castello accusatorio dei genitori adottivi nei confronti di Stanislao. Solo per un calcio al tempo dato alla sorella, i giudici di Catanzaro l’avevano condannato a quattro mesi.
Il processo di revoca dell’adozione intentato dai genitori e l’inammissibilità del ricorso in Cassazione
I genitori adottivi di Stanislao sin dal 2020 avevano instaurato dinanzi al Tribunale civile di Castrovillari un processo di revoca della sua adozione, richiedendo, nel giugno del 2021, all’Ufficio Anagrafe del Comune di Corigliano-Rossano, la sua cancellazione dal loro nucleo familiare.
Nelle scorse settimane il Tribunale di Castrovillari ha rigettato la richiesta di revoca della sua adozione:
Stanislao rimane insomma a tutti gli effetti figlio di Cosimo Pisani e Claude Gassier.
Il Tribunale di Castrovillari
Non solo:
già, perchè lo scorso 30 novembre i giudici della Quinta sezione penale della suprema Corte di Cassazione hanno dichiarato totalmente inammissibile il ricorso del padre di Stanislao avverso la sentenza d’assoluzione del figlio dello scorso febbraio.
Dalla Cassazione, Cosimo Pisani è stato condannato tanto alle spese processuali quanto al pagamento di un’ammenda di 3 mila euro. direttore@altrepagine.it