TERRANOVA DA SIBARI – Un importante catalogo d’arte contemporanea italiana dal titolo “Protagonisti del tempo d’arte, volume 3”, pubblicato da poco, vede tra i suoi protagonisti, appunto, un artista della Sibaritide.
È Pino Indrieri (foto in alto) – 50 anni d’età compiuti proprio oggi, auguri! – e vive a Terranova da Sibari, il paese in cui è cresciuto prima di trasferirsi negli anni Novanta per i suoi studi compiuti con successo all’Accademia di Belle Arti di Roma, e dov’è poi tornato a vivere proprio per continuare a svolgere la propria professione artistica. Perché quella di Indrieri, artista schivo, è una missione di lavoro svolta oltre che con la professionalità acquisita negli studi, anche e soprattutto con quella passione tutta meridionale che l’ha riportato nella propria terra d’origine. È infatti proprio a Terranova da Sibari che l’artista ha il proprio laboratorio e la propria bottega d’arte.
Il catalogo è curato da un’importante artista qual è Angiolina Marchese – con presentazione di Vittorio Sgarbi – e lo scorso 4 di dicembre è stato presentato a Roma, nella Sala “Giuseppe Tatarella” della Camera dei Deputati a Palazzo di Montecitorio, e, successivamente, sempre a Roma, alla Nuvola di Fuksas.
Due sono le opere di Pino Indrieri inserite nel catalogo, intitolate rispettivamente “Arcomagno al tramonto” e “Qualcosa che scompiglia”.
Arcomagno al tramonto
Sia prima che durante gli studi, ma soprattutto dopo la Laurea all’Accademia di Belle Arti, la sua formazione è maturata molto nell’ambito della decorazione.
Tra il 1997 e il 1999 le prime esposizioni di rilievo della sua arte, con un linguaggio segnico di grande efficacia e strutture cromatiche d’originale carattere, col suo stile impregnato di realismo sognante e raffinato.
Nel 2000 ha partecipato a una mostra sull’arte sacra dedicata ai papi San Telesforo e San Dionisio.
Qualcosa che scompiglia
Da allora un’instancabile attività d’esposizione a mostre e rassegne importanti, la partecipazione al restauro di palazzi storici, ma anche il restauro del Teatro San Carlo di Napoli nell’ambito del quale s’è occupato del palco Reale e dello stemma Borbonico.
Indrieri ha partecipato e continua a partecipare a numerose mostre di livello nazionale e internazionale, ricevendo riconoscimenti ed autorevole e positiva critica. direttore@altrepagine.it