Il noto avvocato penalista rossanese Pino Zumpano un mese e mezzo fa ha formalizzato un corposo, dettagliato e documentato esposto-denuncia al procuratore di Castrovillari
CORIGLIANO-ROSSANO – Mentre a Corigliano-Rossano oramai è anche “formalmente” cominciata la campagna elettorale tra il sindaco in carica e ricandidato Flavio Stasi da una parte, e, dall’altra, la sua (unica) sfidante Pasqualina Straface, al contempo, da diverse settimane, in città tiene banco una scandalosa questione politico-amministrativa. Già, proprio quella riguardante l’oramai famigerata compravendita d’alcune vecchie case, in realtà poco più che dei ruderi – ubicate nel centro storico rossanese.
Dove la parte venditrice è stata incarnata dall’ex sindaco rossanese e noto geologo Tonino Caracciolo, negli ambienti politici locali ritenuto il mentore proprio del giovane attuale primo cittadino Flavio Stasi, oltre ad essere, lo stesso Caracciolo, il promotore d’una delle liste civiche che sostennero Stasi nelle elezioni del 2019 come lo sostengono in quelle dei prossimi 8 e 9 giugno.
L’ex sindaco rossanese Tonino Caracciolo
E dove la parte acquirente, davanti al notaio, è stato il Comune di Corigliano-Rossano guidato proprio da Stasi.
L’attuale sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi
Un’operazione immobiliare da 103.250 euro con una velocissima liquidazione da parte del Comune a Caracciolo.
Certamente un ottimo e più che abbondante affare per Caracciolo, che però resta un’incognita per il Comune, che l’ha fatto nell’ambito dei cosiddetti progetti Pinqua teorizzati dall’amministrazione Stasi, e che, quando partiranno i relativi cantieri dei lavori, una volta completati, dovrebbero poi essere finanziati dallo Stato.
Frattanto, il Comune ha “sborsato” di suo, col denaro dei cittadini-contribuenti amministrati, a Caracciolo come a qualcun altro.
La Pinqua-Caracciolo o la Caracciolo-Pinqua o zio Tonino Pinqua che dir si voglia nel gergo oramai molto social di queste settimane, è stata un’operazione politicamente… opportuna?
Certamente no, e noi di AltrePagine l’avevamo scritto chiaro e tondo lo scorso 2 aprile, proprio in risposta a una replica che ci era giunta dallo stesso Caracciolo (Flavio Stasi, Tonino Pinqua e l’inopportunità politica (questa sconosciuta!).
E che sia stata un’operazione politicamente inopportuna oramai lo sanno gli stessi fedeli alleati Caracciolo & Stasi e il resto del loro cucuzzaro politico, da settimane e settimane assai nervosi e in forte imbarazzo sulla “cosa”.
Stasi & Caracciolo
L’inopportunità politica rientra comunque nella sfera della censura dei comportamenti, appunto, politici, e non va “oltre”.
Qualcuno però è andato oltre, e non è affatto un “osservatore” qualunque. Sì, perché l’avvocato Pino Zumpano non ha certo bisogno di grandi presentazioni.
L’avvocato Pino Zumpano
L’esposto-denuncia al procuratore D’Alessio
L’avvocato Zumpano è uno dei più importanti penalisti della zona per la sua unanimemente riconosciuta professionalità, oltre che un fine uomo di cultura, orgogliosamente appartenente alla Destra culturale prim’ancora che politica, e, in politica, nel passato, ha ricoperto la carica di vicesindaco della sua Rossano.
L’avvocato Zumpano lo scorso 27 marzo ha formalizzato un esposto-denuncia indirizzato all’ufficio del procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio, chiedendo d’indagare sul “caso” e di perseguire eventuali reati che si ravvisino nei fatti. Che il noto professionista descrive in modo assai dettagliato, corredandoli di tutta la relativa documentazione, allegata alla denuncia stessa:
«In data 22 febbraio 2024 è stata pagata la forte somma di 64.750 euro a Tonino Caracciolo, che il 7 febbraio 2024 ha venduto un immobile “acquistato” di recente, sito in Rossano, alla Via San Biagio numero 55, in catasto al foglio 63, particella 1500, sub 3, rendita 85,11.
Mi sono recato sul posto e da informazioni ivi assunte ho rintracciato il possessore dell’immobile, che abita nelle vicinanze, al quale spiegai il motivo della mia visita. Mi rispose che da 28 anni detiene le chiavi del rudere affidatogli dall’anziana proprietaria, che abita a Bologna, Maria Ciliberti, la quale gliene voleva fare donazione, rifiutata perché completamente in rovina. La stessa ripetutamente sollecitò il custode (conosco solo il soprannome, “Palummed”) di trovare qualcuno a cui darlo gratuitamente.
Il “Palummed” mi fece accedere all’immobile, consentendomi di scattare delle fotografie (doc. n. 4 composto da sette fotogrammi, dal n. 1 al n. 7, da me firmati), che ritraggono tutti i locali dell’immobile: la prima ritrae lo stesso “Palummed” con in mano le chiavi della casa (si fa per dire).
Da visura catastale fatta (doc. n. 5 di tre pagine) ho appreso che in data 29 maggio 2018, con atto per notar Spezzano di Rossano rep. N. 99459, Maria Ciliberti, da Bologna, ha venduto l’immobile di Via San Biagio a Tonino Caracciolo, proprio l’immobile che costui ha poi rivenduto al Comune di Corigliano-Rossano il 7 febbraio 2024, repertorio n. 1069 di atto per notar Alessandro Spezzano, figlio del notatio Giuseppe Spezzano, entrambi con studio in Via Paramati n. 6.
Aquisiti i due rogiti (rispettivamente docc. nn. 6 e 7), emerge che:
Maria Ciliberto, tramite il figlio Elia Focarazzo procuratore speciale, ha venduto l’immobile di Via San Biagio, “per le pessime condizioni in cui versa” al prezzo di euro 500,00 (diconsi cinquecento), forse neanche incassato dal momento che era disposta a farne donazione a chicchessìa.
Le parti dichiarano falsamente nell’atto (pag. 5) che a quella data viene conferito “il possesso pacifico, legale e materiale”, v’è, invece, il possesso attuale del custode “Palummed” che lo esercita da 28 anni.
Il Comune ha pagato, per l’acquisto del rudere che poteva requisire senza alcun costo, la iperbolica somma, già esborsata, di 64.750,00 (diconsi sessantaquattromila750 euro), oltre le spese notarili per altre migliaia di euro, senza calcolare diverse centinaia di migliaia di euro per la ristrutturazione, ricavandone fra diversi anni un solo alloggio. Con poco più del prezzo pagato, il mercato locale offre appartamenti confortevoli e subito fruibili. I “Pinqua” hanno altro scopo.
Ma l’intrallazzo e la demagogia non badano a spese, tanto è denaro pubblico!
Lo stesso giorno (7 febbraio 2024), tra le stesse parti, si stipula un secondo atto di compravendita, per il quale il Comune ha pagato a Tonino Caracciolo altra esosa somma, pari a 38.500 euro per una seconda catapecchia sita in Rossano al Corso Garibaldi numero 150, di fianco al Bed and breakfast di proprietà dello stesso Caracciolo:
c’è un portoncino d’ingresso, sempre spalancato, una scala che porta al primo piano in due piccole stanze e uno sgabuzzino al centro della scala, il tutto è fatiscente e rifugio di cani randagi, per come si vede nelle 8 foto allegate da me scattate e firmate.
Evidenzio che il rimpallo di accuse in atto sui social network non può passare per uno stupidario, diletto e svago del “popolo bue”, dei nostrani gazzettieri e dei volgari politicanti da strapazzo con a seguito codazzo di ruffiani e galoppini a cui giova mercanteggiare fatti seri e di grande responsabilità, facendoli passare per chiacchiere all’unico fine di poter meglio curare ciascuno i propri interessi personali, sfidando l’azzardo di commettere gravi reati di peculato, malversazione, truffa aggravata, falso in atto pubblico, associazione per delinquere e altri, ma una denuncia su cui indagare per verificare la sussistenza o no di reati perseguibili d’ufficio».
Il procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio
Ora toccherà al procuratore D’Alessio o a uno o più dei bravi magistrati che compongono il suo ufficio, il compito di fare “luce” sulle tante “ombre” che l’avvocato Zumpano nel suo corposo esposto-denuncia (di cui abbiamo riportato solo un breve, ma significativo estratto) solleva sulle “case” dell’ex sindaco Caracciolo, sul sindaco Stasi e sui dirigenti e burocrati comunali che hanno avuto a che fare con tali “affari” immobiliari del Comune di Corigliano-Rossano. direttore@altrepagine.it