
CORIGLIANO-ROSSANO – «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono… ma Tonino insorse, esclamando: e i Pinqua?!».
Cittadini di Corigliano e di Rossano – visto che i soldi destinati alla fusione sono stati regalati ad associazioni ed amici, non la possiamo ancora chiamare città unita – nella mia qualità di pinquatore della prima ora ho delle domande da sottoporre alle intelligenze umane e non a quelle artificiali dei profili falsi o dei servi che poltriscono sui social:
1. Perché Caracciolo non ha mai risposto, è consapevole che la gente ha capito e che c’è un esposto-denuncia in Procura?
2. L’avvocato Zumpano (C’è chi ha denunciato tutto) è uno che parla a vanvera o che non conosce le leggi?
3. Ci piacerebbe sapere se il sindaco era a conoscenza del pagamento delle 104 mila euro, e se sì, in che data e con che velocità è stato effettuato il pagamento verso il conto di Caracciolo.
Qualcuno avrà “spinto”, visto che ci sono ditte e professionisti che attendono da anni i soldi dal Comune.
4. Il procuratore della Repubblica, dottor Alessandro D’Alessio, ha ben compreso la questione e si è reso conto dell’”opportunità politica” di tale vicenda?
Si parla di migliaia di euro, proprio in un momento particolare.
5. Chi ha valutato il valore dei ruderi non si trova in una situazione di forte responsabilità?
Ci piacerebbe leggere le stime e le valutazioni, con tanto di firme.
6. Invece della Bandiera blu siamo diventati la città dei Pinqua, Carr… acciolo che sorpresa!!!
«I Pinqua sono come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per quell’intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia». Cit.
Ps
Se sono Stasi & Caracciolo che girano intorno ai Pinqua o questi ultimi che girano attorno a loro, lo scopriremo magari stasera, a Superquark!
Lettera pinquata
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