
CORIGLIANO-ROSSANO – Non solo i Pinqua sono sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.
Ieri abbiamo dato notizia dell’avvio d’una indagine da parte dei magistrati della Procura di Castrovillari, a seguito d’un dettagliato esposto-denuncia ch’era stato formalizzato lo scorso 27 marzo dal noto avvocato penalista rossanese Pino Zumpano.
Il professionista l’altro ieri è stato lungamente interrogato nella caserma rossanese della guardia di finanza sui fatti da egli narrati in modo circostanziato e documentato. Fatti relativi all’acquisto effettuato dal Comune di Corigliano-Rossano d’alcuni immobili fatiscenti che l’ente pubblico ha pagato a “peso d’oro” a un privato che non è un privato qualsiasi, ma che risponde al nome di Tonino Caracciolo, già sindaco di Rossano ed alleato di ferro del giovane sindaco in carica di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, di cui l’ex amministratore è considerato il mentore politico.

La sede municipale centrale di Palazzo Bianchi
La guardia di finanza cittadina, su impulso della Procura castrovillarese, nei giorni scorsi ha acquisito negli uffici comunali tutti gli atti e i documenti d’interesse investigativo, come ieri abbiamo riportato (“Pinqua”, la Procura dà il via alle indagini e manda in Comune la Finanza).
E oggi ad AltrePagine giunge notizia di un’altra indagine, avviata sempre dalla Procura, relativa a tutti gli affidamenti diretti di lavori pubblici commissionati dal Comune senza gare d’appalto dal momento che gl’importi economici s’attestavano sotto la soglia dell’obbligatorietà di gara.

Il Tribunale di Castrovillari
Le indagini, in questo caso, sono state delegate ai carabinieri.
Ufficiali di polizia giudiziaria dell’Arma locale, infatti, giovedì scorso, quindi esattamente una settimana fa, si sono presentati negli uffici comunali dei Lavori pubblici dove hanno acquisito agli atti d’indagine tutte le determine d’affidamento diretto a ditte cittadine che hanno lavorato per l’ente dall’anno 2020 fino al 2024 in corso. Che ora stanno passando al setaccio per delle verifiche.
Il sospetto è che il Comune non abbia rispettato il principio di rotazione stabilito dalla legge per gli affidamenti diretti sotto soglia, favorendo magari imprese “amiche”.
Alla base dell’indagine vi sarebbe più d’una denuncia:
atti d’accusa formalizzati nei mesi scorsi da parte d’interessati che evidentemente si considerano anche danneggiati dall’agire amministrativo. direttore@altrepagine.it