Ecco chi sono i possibili “registi occulti” dell’operazione politica che sta innervosendo quasi tutta la maggioranza del primo cittadino

CORIGLIANO-ROSSANO – Quando l’oramai ex vice del rieletto sindaco Flavio Stasi, vale a dire Maria Salimbeni, ricopriva la carica di presidente della Commissione comunale per lo Statuto, richiese ai rappresentanti della minoranza in Consiglio comunale i nomi di alte personalità cui affidare il ruolo di “esperti” per la redazione dello Statuto comunale stesso.
L’oramai ex consigliere d’opposizione Gino Promenzio, convinse l’intera minoranza a proporre quello dell’ex sindaco coriglianese Giovanni Pistoia – oggi vicesindaco in pectore della nascente nuova Giunta Stasi – ma il suo nome fu completamente ignorato da tutti, sindaco Stasi ovviamente compreso.
La notizia dell’imminente incarico amministrativo da parte di Stasi a Pistoia (Il ritorno dell’ex sindaco Giovanni Pistoia: sarà il vicesindaco di Stasi) è stata data, ieri sera, dallo stesso primo cittadino, ai consiglieri comunali della sua maggioranza ch’erano con lui riuniti in vista della già convocata prima seduta del Consiglio comunale che si terrà martedì 9 luglio prossimo a partire dalle ore 17, durante la quale il civico consesso dovrà eleggere il suo presidente e il suo vicepresidente e il sindaco presenterà ufficialmente la sua Giunta. Che non è ancora “pronta”, ma che entro lunedì prossimo Stasi ha assicurato agli stessi consiglieri che lo sarà.

A sinistra Pistoia, a destra Stasi
Maggioranza consiliare in subbuglio
La clamorosa notizia relativa all’incarico all’ex sindaco Pistoia, sin da ieri sera stessa ha messo in subbuglio i consiglieri comunali dell’intera maggioranza del sindaco, molti dei quali (in particolare i rossanesi) non conoscono l’ex primo cittadino coriglianese di 32 anni fa, la sua storia e il suo valore politico e culturale, ma, soprattutto, non conoscono l’“origine” del preannunciato incarico.
Ovvio che la sua nomina risponde alle prerogative di legge del sindaco, ma sotto l’aspetto politico generale affiora tutta una serie di questioni, a cominciare magari dal fatto che neppure il sindaco Stasi conoscesse Pistoia, se non per “sentito dire” e quindi assai superficialmente, prima d’incontrarlo a quanto pare ieri mattina per proporgli d’“affiancarlo”, incassandone la disponibilità.
Una “cabina di regìa” occulta
Va da sé che l’“operazione Pistoia” – importante quanto per molti “ingombrante” – ha una più che probabile “regìa”, ovviamente “occulta” alla maggioranza eletta con Stasi in Consiglio comunale, ed essa risponde a più d’una “logica”, che evidentemente i consiglieri comunali eletti con Stasi non conoscono, ma che forse in queste ore stanno cominciando ad immaginare.
Già, ma chi potrebbero essere i “registi” dell’operazione politica?
Gli “indiziati” sono un terzetto tutto appartenente al Partito democratico cittadino che in Consiglio comunale ha eletto Giuseppe Candreva, che risponde ai nomi di Angelo Sposato, il segretario regionale del sindacato Cgil, di Franco Pacenza, ex consigliere regionale ed ex dirigente sindacale della stessa Cgil, e di Pino Le Fosse, ex dirigente dello stesso sindacato e del Pd come gli altri due.

Al terzetto piddino s’aggiunge un quarto “elemento” politico, che risponde al nome di Angelo Broccolo, il segretario regionale di Sinistra italiana che attraverso la lista in alleanza coi Verdi ha eletto in Consiglio comunale Giovanni Battista Leonetti.

Angelo Sposato
Con tale mossa sul suo scacchiere – non più esclusivamente “civico”, ma oggi anche politico – Stasi avrebbe probabilmente “pensato” di neutralizzare la dirigenza cittadina e cioè quella più strettamente “locale” del Pd, che potrebbe avanzare la richiesta d’una presenza in Giunta, interna o esterna al Consiglio comunale che essa sia.

Franco Pacenza
Sì, perché Pistoia è considerato un “padre nobile” di quel mondo di sinistra a cavallo tra il Pd e Sinistra italiana, e la sua presenza in Giunta, secondo lo stesso ipotetico “pensiero” di Stasi e dei suoi possibili “suggeritori”, vale “doppio”.

Il sindaco Stasi e Pino Le Fosse
Un’“antifona”, questa, che in Consiglio comunale potrebbe stare bene ai Verdi, il partito d’appartenenza dell’eletto consigliere Leonetti il quale con Pistoia è parente (la madre di Leonetti è una Pistoia).

Angelo Broccolo
Non alla dirigenza cittadina del Pd, però, che secondo le fonti di AltrePagine è in subbuglio non per la presenza in sé di Pistoia nella Giunta Stasi, che dovrebbe essere accreditata “esclusivamente” al sindaco, non escludendo per tale presenza il Pd dall’esecutivo.

Il consigliere dei Verdi Giovanni Battista Leonetti
Nervosismo a fior di pelle tra tutti i consiglieri che aspirano a una nomina in Giunta
La prossima nomina di Pistoia, da quanto in queste ore trapela nella nostra redazione, viene vissuta come “ingombro” pure da diversi consiglieri eletti nelle liste civiche del sindaco che aspirano a una nomina in Giunta, dal momento che viene visto come un “segnale” da parte di Stasi di voler costituire un esecutivo (quasi tutto) esterno al Consiglio comunale, forse includendovi alcuni degli ex assessori (candidati e no) non eletti nella civica assise. O forse no, lo scopriremo tra lunedì e martedì prossimi.
Stasera, frattanto, la “nervosa” maggioranza Stasi si riunisce per decidere quale nome indicare, nella prima seduta consiliare di martedì, per la Presidenza del Consiglio comunale stesso, un “ballottaggio” tra la consigliera Rosellina Madeo e la consigliera Marinella Grillo. Più “in quota” appare la Madeo, guarda caso proprio del Pd, ma che, per essersi candidata non nella lista del Pd bensì in una delle civiche di Stasi riportando più di 1000 preferenze personali, è stata già pubblicamente “perdonata” dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua.

Da sinistra verso destra, Bevacqua, la Madeo e il consigliere regionale Franco Iacucci
Il “terzetto” diventa dunque “quartetto”, e il Pd, tra Pistoia e Madeo, potrebbe avere già abbondantemente “incassato”, secondo il “pensiero” di Stasi e dei suoi “soci” (mica tanto) occulti… direttore@altrepagine.it