CORIGLIANO-ROSSANO – Si trovava agli arresti domiciliari, ma nel pomeriggio dello scorso 22 agosto i carabinieri gli si erano presentati a casa, in contrada Fabrizio di Corigliano-Rossano, per prelevarlo e riportarlo in carcere.
Si tratta del 20enne coriglianese Antonio Pio Carvelli detto Brivido (foto).
Lo scorso 30 aprile, nel processo col rito abbreviato istruito dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, era stato condannato unitamente ad altri 3 giovani coriglianesi, dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro Chiara Esposito, per detenzione di droga e ricettazione d’un arsenale d’armi con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa (‘Ndrangheta, droga e armi a Corigliano-Rossano).
La sua condanna a 2 anni, due mesi e sei giorni di reclusione e 1.239 euro di multa, è definitiva, per questo la Procura di Catanzaro aveva emesso nei suoi confronti l’ordine d’esecuzione pena. Che, però, era viziato da un errore per eccesso della che non era stata calcolata secondo le recenti modifiche legislative introdotte dalla “Riforma Cartabia”.
Brivido aveva già scontato in carcere oltre un anno in detenzione cautelare e può godere anche della liberazione anticipata:
per questo è tornato in libertà dopo l’ultimo e indebito mese che ha trascorso in cella.
Dai calcoli è risultato che abbia scontato una pena in eccesso per complessivi tre mesi e 21 giorni, e per questo dovrà essere risarcito. direttore@altrepagine.it