Se il giudice dell’udienza preliminare accorderà la richiesta, le prove a carico dell’indagato saranno cristallizzate attraverso l’interrogatorio, da parte dei suoi difensori, della presunta vittima
CATANZARO – Richiesto l’incidente probatorio di Franco Gattuso, il 70enne padre del campione del mondo di calcio Rino Gattuso oggi allenatore dell’Hajduk Spalato.
L’istanza è stata formulata ed avanzata stamane da parte degli avvocati difensori del 51enne boss di ‘ndrangheta di Schiavonea di Corigliano-Rossano, Aldo Abbruzzese, nel corso dell’udienza preliminare che lo vede indagato, assieme a due suoi ritenuti “picciotti” entrambi di nazionalità marocchina, per vari reati, e, in particolare, per una presunta estorsione mafiosa ai danni dello stesso padre di Gattuso nonchè degl’incendi di ben due autovetture della figlia Ida (nella foto d’apertura, padre e figlia), che sarebbero stati compiuti per fare pressione sulla famiglia ed ottenere il ritenuto preteso pagamento.
Aldo Abbruzzese
Non solo. Al cospetto del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, Piero Agosteo, i difensori di Abbruzzese, gli avvocati Giuseppe Bruno e Pasquale Di Iacovo, hanno sollevato pure un’eccezione preliminare circa il mancato interrogatorio di Abbruzzese a seguito dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Richiesta ed eccezione cui s’è associato pure il difensore del 35enne Yassine Elhani, uno dei due marocchini, l’avvocato Giuseppe Vena, che a sua volta ha sollevato un’eccezione relativa alla ritenuta incompetenza territoriale e per materia del Tribunale di Catanzaro dove l’udienza preliminare si sta svolgendo.
Yassine Elhani
Il gup Agosteo s’è riservato nella valutazione delle questioni poste dai difensori ed ha rinviato all’udienza del prossimo 23 ottobre ai fini delle proprie decisioni in merito.
La più importante è certamente la richiesta d’incidente probatorio di Franco Gattuso, vale a dire la cristallizzazione delle prove a carico di Abbruzzese attraverso l’interrogatorio della vittima da parte degli stessi difensori dell’indagato.
Nei confronti di Abbruzzese, di Elhani e del 43enne Mustaphà Hamil, quest’ultimo difeso dall’avvocato Fabio Ficedolo, pende la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale Antimafia catanzarese, Stefania Paparazzo, per ben 7 capi d’imputazione tutti con l’aggravante mafiosa.
Mustaphà Hamil
L’inchiesta – coordinata dalla stessa Procura Antimafia catanzarese e condotta “sul campo” dai carabinieri del Reparto territoriale diretti dal tenente colonnello Marco Filippi – vede al centro un’ipotizzata complessa e intricata vicenda di natura estorsiva nei riguardi di Franco Gattuso, con gli annessi e connessi danneggiamenti incendiari di stampo mafioso ai danni della figlia Ida.
I reati contestati a vario titolo al terzetto vanno dalle estorsioni – non solo quella a Gattuso, ma anche quella all’imprenditore agricolo coriglianese Franco Cozzolino da parte dello stesso Abbruzzese – agli incendi delle due autovetture di Ida Gattuso, dalla detenzione di droga a quella di munizioni e armi e alla ricettazione di queste ultime, dalla violenza privata alla truffa ai danni dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e quindi dello Stato, tutti aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosi (QUI nel dettaglio tutti i capi d’imputazione).
I tre indagati erano collegati con l’aula del Tribunale catanzarese dalle carceri di Melfi, Avellino e Castrovillari ove si trovano detenuti. direttore@altrepagine.it