L’inchiesta di AltrePagine prosegue. E su Facebook spuntano commenti che ben qualificano l’“ambiente” che ruota attorno al potere comunale
CORIGLIANO-ROSSANO – Quando si viene chiamati in causa da un articolo di giornale e si sente l’esigenza di ribattere, di replicare, di rettificare, di confutare o di smentire, lo si dovrebbe fare sulle pagine di quello stesso giornale.
Un’“eleganza”, questa, che però non appartiene a tutti.
C’è chi s’affida alla propria pagina Facebook dal nome nobile (solo quello però), “Calabria Pulita”:
il “personaggio” del caso è Pietro Altavilla, ex responsabile del cimitero rossanese di Corigliano-Rossano e fido del “sindaco dei morti” Flavio Stasi (la “coppia” insieme nella foto d’apertura), che proprio lì ha pubblicato un paio di post corredati da una serie di foto, tra esse un’immagine nostra e una dell’ex assessore comunale Damiano Viteritti, e quelle d’una comunicazione di servizio interna al Comune del 29 ottobre 2022 a firma dello stesso Altavilla e indirizzata, tra gli altri, proprio a Stasi.
Esaminiamo il documento di Altavilla:
Da tale nota s’evince che l’ex assessore Viteritti aveva richiesto al dirigente comunale Roberto Gallo una relazione in merito a possibili infiltrazioni malavitose o mafiose all’interno delle strutture cimiteriali, in particolare nei servizi funerari e cimiteriali, e che, ovviamente, tale richiesta, per il cimitero rossanese, Gallo l’aveva “girata” ad Altavilla.
La nota di Altavilla è un’ulteriore conferma delle notizie date da AltrePagine nel corso dell’inchiesta che da alcune settimane sta conducendo sulla gestione del camposanto rossanese (Il dirigente cerca di salvare la faccia (e qualcos’altro) al “sindaco dei morti”). E cioè che il sindaco, Flavio Stasi, a seguito della propria oramai famigerata ordinanza del maggio 2021 ha dato facoltà ai privati cittadini di scegliersi la ditta cui far effettuare le tumulazioni, vale meglio a dire che il sindaco fa scegliere ai cittadini chi deve svolgere un servizio pubblico che per legge è demandato al Comune!
Dalla nota di Altavilla s’apprende che poco prima della fusione tra gli ex comuni di Corigliano e di Rossano, v’era stata una determina dirigenziale, preceduta da un avviso pubblico che aveva individuato 4 ditte a svolgere il lavoro di tumulazione per conto del Comune.
Altavilla, sempre nella sua nota, afferma che questa determina dirigenziale era stata “superata” dall’ordinanza del sindaco, senza spiegare un fatto:
perché delle 4 ditte individuate nella determina pre-fusione, 3 sono state estromesse “d’ufficio” dal cimitero ed una sola è rimasta a operarvi?
Se la determina dirigenziale era “superata”, tale “superamento” doveva riguardare tutt’e 4 le ditte che avevano partecipato all’avviso pubblico e non soltanto 3!
Ovvio che il “superamento” della determina ha determinato pure il “superamento” dell’avviso pubblico che l’aveva preceduta, ma al cimitero rossanese s’è realizzato un “superamento parziale” di quella determina. Perché?
Lo spiega “egregiamente” Altavilla proprio nella sua nota:
sì, perché proprio per “giustificare” la presenza nel camposanto della sola ditta facente capo a Leonardo Gallina, l’ex responsabile dei servizi cimiteriali scrive:
«Generalmente, la scelta dei familiari ricade sulla ditta Gallina la quale opera, da molti anni, esclusivamente nello specifico settore con propri collaboratori e mezzi acquisendo notevole esperienza nei tempi di esecuzione e qualità del servizio.
Per amore di verità si certifica che la stessa ditta Gallina, quotidianamente, effettua lavori non dovuti ma indispensabili, con spirito di servizio e senza oneri per l’Ente».
Praticamente è uno spot pubblicitario quello del fido Altavilla nelle vesti di Roberto Carlino, quello che non vendeva sogni ma solide realtà!
La ditta sponsorizzata da Altavilla, però, non ha mai avuto dal Comune un affidamento dei servizi cimiteriali attraverso una gara d’appalto, come abbiamo scritto e riscritto in queste settimane.
Se la ditta Gallina è “brava” e se fa “beneficenza” come certifica il fido Altavilla nella propria nota ai suoi ex superiori, ai cittadini amministrati – e da AltrePagine informati – è un dato che non interessa.
Il dato che interessa, invece, è che la ditta in questione da oltre 3 anni a questa parte svolge un lavoro pubblico, in un luogo pubblico di proprietà pubblica, incassando denaro dai cittadini per un servizio pubblico, ma senza aver mai avuto dall’Ente pubblico un affidamento pubblico con una gara pubblica. E questo in un ente pubblico non è legale!
L’ex assessore Damiano Viteritti
Viteritti aveva toccato il “nervo scoperto” di Stasi & Altavilla: per questo non è stato confermato assessore
Il 28 aprile 2022, l’ex assessore Viteritti – comprensibilmente non confermato dal “sindaco dei morti” dopo la sua rielezione dello scorso 10 giugno – aveva disposto una direttiva proprio sulla correttezza amministrativa delle procedure d’affidamento.
Viteritti aveva formalmente richiesto ai responsabili dei servizi dei settori di propria competenza (e i servizi cimiteriali lo erano) di dare corso alle disposizioni contenute in quella sua direttiva:
L’allora assessore aveva però toccato il “nervo scoperto” di Stasi & Altavilla, ossia la mancata correttezza nelle procedure amministrative per l’affidamento dei servizi cimiteriali nel camposanto rossanese…
Altavilla – da maggio collocatosi in pensione – godeva della “protezione” non solo di Stasi, ma anche della consigliera comunale di maggioranza Liliana Zangaro, quella, per intenderci, di cui AltrePagine ha dato notizia per essersi intrattenuta su Facebook in “dotte” discussioni su problematiche amministrative con un noto avanzo di galera (Zangaro da “don” Barilari a don Ciotti, con disinvoltura).
Il documento pubblicato da Altavilla è l’ulteriore conferma del monopolio illegale della ditta Gallina nel camposanto rossanese, avallato dal “sindaco dei morti” & soci addirittura con atti amministrativi.
Un velo pietoso sulla paginaccia Facebook “Calabria pulita” e sui commenti approvati da Altavilla che ne è il dominus.
Per quanto possano dare fastidio le nostre inchieste giornalistiche, ci sono modi e modi per contestare, e bisogna farlo sempre da persone perbene rispettose delle regole del vivere civile e della Legge, non “armati” di profili fasulli che ben qualificano tanto i soggetti che li animano quanto quelli che li pubblicano… direttore@altrepagine.it