Richiesta all’amministrazione del sindaco Stasi una dettagliata relazione a seguito dei fatti esposti nelle denunce dell’avvocato Zumpano

CORIGLIANO-ROSSANO – Non c’è solo l’inchiesta aperta nei primi giorni di giugno dalla Procura di Castrovillari che presiede l’attività investigativa delegata e condotta dalla guardia di finanza della Compagnia cittadina.
Sul “caso Pinqua” al Comune di Corigliano-Rossano pure il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dovrebbe erogare alle casse municipali milioni di euro, adesso vuole “vederci chiaro”.
La denuncia – anzi più d’una – com’è oramai risaputo erano partite dal noto avvocato rossanese Pino Zumpano.

E Zumpano oggi anche da parte del Ministero ha ricevuto formale riscontro alle proprie comunicazioni degli scorsi mesi.

L’avvocato Zumpano
Corrispondenza che l’importante e battagliero penalista ha ricevuto per dovuta conoscenza perché il vero destinatario è il Comune. Cui il Ministero chiede una puntuale e dettagliata relazione scritta circa i fatti esposti nelle denunce di Zumpano in relazione ai finanziamenti “Pinqua”, e, in particolare, sull’acquisto a peso d’oro da parte del Comune di quegli oramai famigerati immobili fatiscenti che appartenevano all’ex sindaco rossanese Tonino Caracciolo, capo politico d’una delle liste civiche componenti la maggioranza del sindaco Flavio Stasi nonché suo riconosciuto mentore.

Questo sul fronte ministeriale.
Su quello giudiziario, invece, oltre ad avere acquisito atti e documenti, i finanzieri in questi mesi hanno pure interrogato numerose persone informate sui fatti, e, in particolare, funzionari e dirigenti comunali, oltre al denunciante avvocato Zumpano che ha consegnato loro ulteriori documenti ad integrazione di quanto contenuto nei suoi atti di denuncia (Il sindaco Stasi, le catapecchie di Caracciolo, i Pinqua e gli “affari” immobiliari del Comune).
Tra le persone sentite, un ex dirigente comunale non aveva riconosciuto come propria la firma apposta in calce ad alcuni documenti in possesso dei finanzieri ed acquisiti in Comune:
si tratta dei contratti preliminari di compravendita d’alcuni immobili, vale a dire i contratti di promessa di vendita al Comune da parte di privati stipulati nel 2021, in periodo assai antecedente rispetto alla vendita effettiva attraverso i rogiti notarili.
I compromessi di vendita erano finalizzati proprio a “intercettare” i finanziamenti “Pinqua”. direttore@altrepagine.it