CORIGLIANO-ROSSANO – Caro Direttore, premetto che ti riconosco la qualità fondamentale del giornalista – che non è più di moda soprattutto nella stampa locale – che è quella di dare informazione ponderata, verificare i fatti, controllare le fonti, “fare domande, cercare la verità e dirla anche quando fa male” (è l’insegnamento di Indro Montanelli), aggiungendo quel tocco personale che fa la differenza.

Mi riferisco alla notizia da te data venerdì 4 ottobre scorso riguardante la “sollecita richiesta di puntuale relazione” al Comune da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sui finanziamenti Pinqua, in merito ai quali anche il Ministro del Dicastero ha chiesto verifiche a seguito di mia denunzia sporta a diverse Autorità.

LEGGI QUI: Non solo la Procura, anche il Ministero sta “indagando” sulla gestione dei milioni di euro finanziati al Comune

Al riguardo, intendo ulteriormente interloquire per richiamare l’attenzione della Procura della Repubblica, già da me investita del caso sette mesi addietro (e così prevenire eventuali illusori alibi morali su trascuratezze investigative che potrebbero essere dovute, in ipotesi, anche a poco probabili cattive intenzioni), su un importante aspetto giuridico-tecnico espressamente richiamato dal Ministero nella citata richiesta, e cioè:

“In particolare, per quanto attiene l’acquisto degli immobili si rammenta che l’art. 5, comma 2 del decreto direttoriale 20 gennaio 2022, n. 804, prevede che la spesa ammissibile è individuata secondo le previsioni dell’art. 18 del DPR 5 febbraio 2018, n. 22”, in base a “perizia giurata di parte, redatta da un valutatore qualificato come indicato alla lettera c), comma 1, dell’art. 17, che attesti il valore di mercato del bene e la conformità dell’immobile alle disposizioni urbanistiche ed edilizie vigenti, nonché alle disposizioni dettate a tutela del paesaggio e degli altri eventuali vincoli gravanti sull’area interessata”.

Nulla a che vedere col disinvolto scialacquio di tanto denaro pubblico da parte del sindaco a favore del suo duumviro e sodale beneficato compare e di altri amici galoppini.

Chi governa la cosa pubblica ha il dovere di curare solo interessi generali con onestà e competenza, il che significa avere costumi retti, capacità culturali, mitezza d’animo, modestia, comportamento solenne e dignitoso ed esteticamente decoroso (è difficile dimenticare i festeggiamenti per la vittoria elettorale seduto, con le gambe penzolanti, in un cassonetto di  motocarro, di quelli utilizzati per la vendita del pesce).

Dov’è finita l’Auctoritas che i Romani riassumevano nella formula gravitas, honestas, temperantia, iustitia, lenitas, veritas?

Cicerone ancora ammonisce che potestatem gerere non potest:

vuol dire che non può ricoprire carica pubblica chi non è superiore al denaro, chi non è amante della Città, chi cura interessi personali e privati, chi con presunzione aspira a una reputazione che non gli spetta, chi non vede i bisogni della Città nel suo insieme e non la dirige con moderazione e sicurezza, chi cerca il consenso con mezzi non appropriati e parla secondo il piacere del popolo, chi non sa giudicare e non ha innata reputazione e prestigio, chi è facile all’ira, chi non cerca la grandezza della Città e si lascia vincere dal denaro, per il quale tutto potrebbe vendere.

Se la Città è prospera tutta quanta, dà benefici a tutti i cittadini, se, invece, ne favorisce alcuni, precipita nel suo insieme.

È da scellerati non aiutarla tutti quanti anche perché siamo stati allevati tra consuetudini che corrispondono alla sua storia e al suo grande passato che non devono essere oscurati.

La vicenda dei finanziamenti Pinqua sta avendo sviluppi caratterizzati da grande spregiudicatezza, da parte dei tanti soggetti coinvolti e tutti senza scrupoli di indole morale.

Mi riferisco in particolare al vertiginoso susseguirsi di figure professionali esterne (ma anche interne) che non hanno alcuna conoscenza dei luoghi, delle tradizioni, della storia, delle peculiarità e delle tipicità del territorio, e si dilettano con soluzioni stravaganti, dispendiose e inutili.

Io mi documenterò su tutto e riferirò a chi di dovere.

Con i migliori saluti,

Avv. Pino Zumpano

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