COSENZA – Prosegue davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cosenza (presidente Paola Lucente, a latere Marco Bilotta) il processo per l’omicidio di Cosimo Costa, il 49enne fruttivendolo coriglianese di Corigliano-Rossano che i primi di giugno dell’anno scorso venne brutalmente pestato a sangue per poi finire in ospedale a Cosenza in fin di vita.

Morì però tre mesi dopo, a seguito d’una lentissima e sofferente agonia (Ammazzato di botte per un debito di 10 mila euro?).

Per il pubblico ministero della Procura di Castrovillari, Veronica Rizzaro, che nel processo incarna la pubblica accusa, ad ammazzarlo di botte fu il 45enne pluripregiudicato coriglianese Salvatore Lagano (nella foto d’apertura), aiutato da altri sospettati e indagati non finiti a processo.

Unico imputato è infatti Lagano, che ha lasciato il carcere qualche settimana fa proprio su disposizione dei giudici dell’Assise cosentina che da qui a qualche mese dovranno dichiararlo colpevole o innocente.

L’imputato – adesso agli arresti domiciliari controllato 24 ore su 24 attraverso il braccialetto elettronico di sicurezza – è difeso dagli avvocati Giuseppe Vena e Giuseppe Bruno e oggi ha potuto recarsi in Tribunale a Cosenza libero e senza scorta.

Il povero commerciante ucciso

Interrogati altri 5 testimoni

Nell’udienza odierna sono stati interrogati altri 5 testimoni tra i quali un giovane che aveva soccorso Costa, tutti citati dal pubblico ministero al fine di ricostruire la scena del crimine.

Il pm Rizzaro, con l’accordo degli avvocati Vena e Bruno, ha rinunciato a sentire in dibattimento un teste, pure lui indagato per un supposto ruolo nel fatto di sangue, dato da provare perché nessuna prova è emersa in tal senso, e poi s’è proceduto ad acquisire le sommarie informazioni d’un altro teste, che aveva dichiarato di non sapere nulla del fatto.

La Corte d’Assise ha acquisito le perizie medico-legali commissionate dal pm e dai difensori, in relazione all’autopsia sul corpo di Costa e in merito alle conclusioni rassegnate circa le cause della sua morte.

Il processo riprenderà il 25 febbraio dell’anno prossimo per procedere all’interrogatorio dell’imputato e sentire i testi citati dalla sua difesa. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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