CASSANO JONIO – Cassano chiama Bari e Bari chiama Cassano, gli Abbruzzese chiamano i Lovreglio e i Lovreglio chiamano gli Abbruzzese.

Due cognomi noti alla Direzione nazionale Antimafia. Tra la cittadina dell’Alto Jonio cosentino, famigerata, purtroppo, per la radicazione della ‘ndrangheta, e la grande città capoluogo della Puglia dove la criminalità organizzata è altrettanto ben radicata.

I rapporti tra le due famiglie sono emersi dalle ultime maxi-inchieste della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro “Athena” e “Athena 2”, che hanno visto finire in carcere decine e decine di ritenuti affiliati.

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Dall’amicizia nata in carcere al “ricovero” in villa del latitante

Un intreccio di relazioni, quello tra i cassanesi Abbruzzese e i baresi Lovreglio, che si sarebbe sviluppato sin dal 2016 – a seguito d’una detenzione nello stesso carcere del 62enne ritenuto boss barese Franco Lovreglio e un esponente della famiglia Abbruzzese – e si sarebbe consolidato nel 2019, stando alle risultanze investigative.

Sono documentati, infatti, frequenti incontri fra vari esponenti dei due clan, tanto in Calabria quanto in Puglia.

Un mix di rapporti personali e criminali, secondo i magistrati antimafia della Procura catanzarese.

Figura “centrale”, per quel che riguarda i cassanesi, il ritenuto boss 39enne Leonardo Abbruzzese detto Nino o Castellino (nella foto d’apertura), catturato da latitante poco più d’un anno fa proprio a Bari in una villa appartenente proprio ai Lovreglio. Ora Abbruzzese è detenuto al carcere duro del 41-bis.

La famiglia barese non solo avrebbe “ricoverato” l’uccel di bosco, giunto dalla Sibaritide nella villa barese nascosto in un’autoambulanza (L’autista dell’ambulanza: «Non sapevo che a bordo avevo un latitante»), ma ne avrebbe pure facilitato i suoi spostamenti dentro Bari e nei dintorni:

attraverso intercettazioni telefoniche, registrazioni d’impianti di video-sorveglianza pubblici e privati e pedinamenti, ad esempio, “Athena 2” documenta lo shopping di Abbruzzese assieme ai suoi amici baresi nel centro commerciale Bariblu di Triggiano.

Le dichiarazioni rese ai giudici da Pasqua Laddaga, la 56enne moglie di Franco Lovreglio, e dalla figlia 42enne Vittoria Lovreglio, arrestate nello stesso blitz in cui fu catturato Abbruzzese (La latitanza (finita) di Leonardo Abbruzzese e i “compari” baresi degli zingari di Cassano), narrano d’una stretta amicizia nata anni fa e cementata da frequentazioni e incontri familiari, occasioni di festa quali il battesimo della figlioletta di Abbruzzese, un pellegrinaggio assieme da Padre Pio a San Giovanni Rotondo e le vacanze di Ferragosto a Sibari offerte ai Lovreglio dagli Abbruzzese.

Nel corso del blitz che portò alla cattura di Abbruzzese nella villa barese dei Lovreglio, i carabinieri trovarono persino una copia dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di “Athena” cui quattro mesi prima il latitante era riuscito a sfuggire. Che, tra l’altro, delineava pure i legami coi Lovreglio!

E se questo è il “quadro” del piacere e del mutuo soccorso all’occorrenza fra le due famiglie, restano ancora “coperte” le indagini sui più che sospetti traffici criminali fra la ‘ndrangheta sibarita e la mafia barese… direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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