CORIGLIANO-ROSSANO – Non c’è più maxi-inchiesta anti-‘ndrangheta che riguardi la Sibaritide che non mostri – e dimostri poi nei processi – come il più grande affare della criminalità organizzata locale sia il traffico e lo spaccio di stupefacenti, che muove un proprio “fatturato” di milioni e milioni di euro

con gli utili che spesso vengono “lavati”, riciclati e reinvestiti in attività economiche di ristorazione e divertimento intestate ad insospettabili prestanome, dove la stessa grossissima fetta di popolazione che fa uso di droga spende altri soldi facendo guadagnare sempre gli ‘ndranghetisti.

Dalle droghe leggere – hashish e marijuana – oramai in uso a frotte e frotte d’adolescenti maschi e femmine – a quelle pesanti, cocaina ed eroina, a Corigliano-Rossano come a Sibari, a Cassano Jonio, Spezzano Albanese, Trebisacce, Villapiana, Mirto-Crosia, Cariati, come nei comuni costieri più piccoli e quelli interni, non c’è grammo di fumo, d’erba, di bianca, di gialla o di gnugna che non sia in mano alla ‘ndrangheta, e qualora nel settore provasse a farvi capolino qualche temerario battitore libero, per lui sarebbero “uccelli senza zucchero” come s’è registrato in cronaca in tante occasioni.

Laddove c’è un’offerta colossale di droga, vuol dire che c’è una pari domanda, ed è una legge dell’economia legale come di quella criminale.

La cocaina un tempo era la droga dei ricchi, dei festini, della lussuria e dei tavolini riservati nei privè delle discoteche:

oggi, invece, si trova anche a 80 euro al grammo o in microdosi da 0,2.

La “coca” va di moda, è di larghissimo consumo ed è alla portata delle tasche di tutti:

non solo degl’imprenditori e dei professionisti, ma pure degli scaffalisti dei supermercati, dei braccianti agricoli, delle badanti, dei padri di famiglia, persino dei disoccupati.

Le droghe “dei poveri”: effetti ancora più devastanti

Come se il prezzo della droga non fosse già abbastanza basso, oggi ogni tipo di sostanza stupefacente ha addirittura una sua omologa “per i poveri”:

cocaina e shisha, la “coca” dei poveri, eroina e compresse di Rivotril, l’“ero” dei poveri

La shisha è d’origine greca e la sua composizione può lasciar presagire quanto siano devastanti i suoi effetti:

metanfetamine mescolate con shampoo per capelli, olio per motori, liquido delle batterie. Il costo d’una dose è di pochi euro.

Assai più pericolosa di quella d’un tempo, l’eroina di oggi:

i narcotrafficanti la potenziano aumentandone la percentuale di principio attivo per “affamare” il consumatore e fidelizzarlo. Il “portafoglio clienti” in tal modo s’allarga.

L’eroina non è più una droga consumata da persone che stanno ai margini della società, bensì da insospettabili che la fumano o la inalano, ma le conseguenze sulla salute non sono diverse.

Il clonazepam, il cui nome commerciale è Rivotril, è uno psicofarmaco che assunto con alcool riproduce in qualche modo gli effetti dell’eroina.

Il farmaco appartiene alla classe delle benzodiazepine e viene prescritto a pazienti a rischio d’attacchi epilettici.

Le compresse spesso vengono vendute a pochi euro l’una dagli spacciatori ai loro clienti, per aumentare gli effetti d’altre sostanze assunte.

Dieci volte più potente dell’eroina e altamente letale è la desomorfina, la droga cannibale che mangia la carne, la pelle, gli organi, che può provocare il collasso, che trasforma praticamente in zombie i suoi consumatori… direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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