
CASTROVILLARI – A fronte di una richiesta di condanna a 8 anni di carcere formulata dal pubblico ministero Valentina Draetta, ne ha buscati solo 4 e quattro mesi: questa la sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Castrovillari, Biagio Politano.
Gli venivano contestati ben 8 reati e tutti gravissimi:
dal tentato omicidio di più carabinieri alla detenzione d’un consistente quantitativo di cocaina ai fini dello spaccio, dal porto abusivo di una pistola calibro 22 con colpo in canna e sei nel caricatore alla ricettazione della stessa arma da fuoco quale provento di furto, dalla detenzione di numerosi proiettili e munizionamento di vario genere alla resistenza aggravata verso più carabinieri al fine di sottrarsi all’arresto per ben due volte, tra i comuni di Corigliano-Rossano e Roggiano Gravina, fino al danneggiamento aggravato dell’auto dei carabinieri sempre al fine di sottrarsi all’arresto.
Yassine Elhani, 36 anni, marocchino noto agli ambienti investigativi e giudiziari domiciliato da molti anni a Corigliano-Rossano, era ricercato da qualche tempo dai carabinieri quando finalmente venne catturato, lo scorso 27 febbraio, solo dopo un’attività d’intercettazione telefonica e telematica.

Yassine Elhani
Fu indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’estorsione mafiosa alla famiglia Gattuso
Il suo nome era emerso nel corso delle indagini sulla ritenuta estorsione mafiosa ai danni della nota famiglia coriglianese dei Gattuso, ma nell’ultima udienza di quel processo che si sta tenendo a Catanzaro, la sua posizione era stata derubricata da quel contesto e i relativi atti trasmessi per competenza dalla Procura distrettuale Antimafia a quella ordinaria di Castrovillari («Nessuna estorsione mafiosa». Il boss Abbruzzese in aula: «Gattuso mi chiese quel favore…»).

La rocambolesca fuga prima della cattura e il processo
Il 27 febbraio scorso fu protagonista d’una rocambolesca fuga in auto tra Corigliano-Rossano, San Marco Argentano e Roggiano Gravina:
inseguito dai carabinieri d’un Reparto territoriale e d’altre due Compagnie, prima d’essere ammanettato per guadagnare una cella di carcere (Tutti i particolari della rocambolesca cattura).

Nel processo, celebrato col rito abbreviato e conclusosi qualche ora fa, è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Vena, che nella sua arringa ha dato una lettura differente ai capi d’imputazione che gravavano sul capo del marocchino, riuscendo a far escludere tutte le aggravanti contestategli, ridimensionando così la vicenda. Elhani è uscito infatti assolto dall’accusa più grave, ovverosia il tentato omicidio dei carabinieri. direttore@altrepagine.it