Stava per introdurre nel penitenziario cittadino 3 telefoni cellulari. In casa aveva pure cocaina

CORIGLIANO-ROSSANO – Un agente di polizia penitenziaria corrotto dai detenuti. Non è il primo e non sarà l’ultimo. L’hanno arrestato in flagranza di reato, all’alba di ieri, i carabinieri della Sezione operativa e radiomobile del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano diretto dal tenente colonnello Marco Filippi.
Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione di sostanza stupefacente:
queste le accuse nei confronti dell’uomo, un assistente capo in servizio nel carcere cittadino.
L’agente era alla guida della propria auto e si stava recando proprio nel penitenziario di contrada Ciminata Greco per montare di servizio, quando è stato fermato dai carabinieri per un apparente normale controllo stradale.
Diventato subito nervoso, è stato perquisito e trovato in possesso d’un involucro contenente 3 smartphone apparentemente nuovi dei quali non ha saputo fornire alcuna giustificazione, e un secondo contenitore ov’erano custoditi i caricabatterie dei telefoni che stava per introdurre nella casa di reclusione.
La perquisizione è stata estesa anche alla sua abitazione, dov’è stata trovata della cocaina. Dichiarata in arresto, la guardia carceraria su disposizione del magistrato di turno in Procura a Castrovillari è stata assegnata ai domiciliari in attesa del prosieguo delle indagini nei suoi confronti. direttore@altrepagine.it