Per uno degli assolti, difeso dall’avvocato Mario Elmo, il pm dell’Antimafia di Catanzaro aveva chiesto 16 anni di carcere

CATANZARO – Due pesanti condanne e tre assoluzioni. S’è concluso così, questa mattina, il processo celebratosi con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, Gilda Romano, nei confronti di 5 ritenuti trafficanti di droga cinesi scoperti e arrestati dai poliziotti del Commissariato di Corigliano-Rossano tra l’estate del 2023 e l’inverno dell’anno scorso.

A mandare il quintetto alla sbarra erano stati i magistrati della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro.

Un’inchiesta antidroga internazionale con protagonisti tutti di nazionalità cinese e che s’era dipanata tra Italia e Olanda, portando la polizia a sequestrare qualche tonnellata di droga del tipo marijuana tutta Made in China, ma piantata, coltivata, essicata e impachettata in alcuni capannoni industriali di Corigliano-Rossano, Castrovillari, Santa Sofia d’Epiro, Luzzi e Amato in provincia di Catanzaro.

Una filiera di produzione fino ad allora inimmaginabile e neppure lontanamente ipotizzabile, poiché messa su aumm aumm – addirittura all’insaputa, anzi “a dispetto” della ‘ndrangheta – e capace di rifornire il mercato di tre città e olandesi:

Steenbergen, Arnhem e Roermond.

L’“invisibilità” e la capacità di “mimetizzarsi” rappresentava una sorta di “garanzia criminale” per tale traffico off-shore.

blitz dei poliziotti del Commissariato di Corigliano-Rossano

Tutto era incominciato a luglio del 2023 col ritrovamento, effettuato dai poliziotti all’interno di un capannone industriale ubicato nelle campagne di Santa Sofia d’Epiro, d’una enorme piantagione d’“erba” illuminata da speciali lampade, irrigata con un sofisticato impianto e coltivata con un particolare concime. Nell’opificio criminale c’era poi la zona dedicata al confezionamento della droga:

241 chili, ne sequestrarono.

Qualche giorno dopo, in un capannone di Luzzi ne rinvennero altri 250 chili e nei giorni successivi altri 128 chili ad Amato nel Catanzarese.

Dall’attività investigativa emerse la “pista” che conduceva fino in Olanda, ch’era la destinazione finale della droga. E da lì era scattata un’attività di intercettazioni ambientali e di riprese con microtelecamere, e la installazione d’un Gps di localizzazione su un’auto, una Mercedes con targa olandese.

Tutto faceva capo a una coppia di coniugi residenti nel centro di Castrovillari – Shuangjun Ye di 50 anni lui, Yongfen Chen di 53 lei:

entrambi sono stati condannati a 9 anni, un mese e dieci giorni di carcere (difesi dagli avvocati Giuseppe Francesco Gioffrè del foro di Palmi e Alessandro Fantappie del foro di Prato).

La coppia cinese, attraverso corrieri e poste private, spediva in Olanda pacchi e pacchi di droga.

La polizia olandese, prontamente allertata da quella italiana, è intervenuta arrestando i destinatari e sequestrando alcuni di quei pacchi.

E nel giro d’un anno i cinesi “di casa nostra” avevano prodotto alcune tonnellate di marijuana tutta destinata proprio al mercato olandese.

L’ultimo sequestro era stato effettuato a gennaio dell’anno scorso in un capannone della zona industriale di Castrovillari di contrada Serra delle ciavole, a pochissima distanza dal Tribunale e dal carcere:

altri 580 chili d’“erba”.

Oltre alla coppia, furono arrestati, finirono in carcere e allo stesso modo sono finiti a processo, due uomini e un’altra donna – Yizhang Shi di 48 anni, Yinfang Tan di 33 e Wang Wei di 37.

Il Tribunale di Catanzaro

Il processo e la sentenza pronunciata stamane

Tutt’è 5, dunque, sono finiti alla sbarra per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale:

il pubblico ministero della Direzione distrettuale Antimafia, Stefania Paparazzo, aveva richiesto la condanna a 30 anni di carcere per i coniugi ritenuti capi e promotori, a 16 anni per Yizhang Shi (difeso dall’avvocato Mario Elmo del foro di Castrovillari), e a 10 anni ciascuno per Yinfang Tan e Wang Wei (difesi dall’avvocato Domenico Bove del foro di Cosenza).

L’avvocato Elmo

Questi tre, caduta l’accusa di associazione finalizzata al narcotraffico, sono stati tutti assolti da ogni capo d’imputazione che veniva loro contestato, e, contestualmente, il giudice ha ordinato la loro immediata scarcerazione. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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