
CASTROVILLARI – Il sostituto procuratore di Castrovillari, Antonino Iannotta, aveva richiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale della cittadina ai piedi del Pollino, Orvieto Matonti, l’applicazione della misura cautelare in carcere, dov’era detenuto dalla notte tra mercoledì e ieri, il 21enne pusher di nazionalità egiziana Nader Zaky, arrestato dai carabinieri della Sezione radiomobile del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano per averlo colto in flagranza di detenzione di 17 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina già confezionati in una quindicina di dosi pronte per essere spacciate.
Il giovanissimo extracomunitario, incensurato e ignoto negli ambienti investigativi, era stato controllato e perquisito dai militari dell’Arma mentre stazionava nottetempo in compagnia d’un altro soggetto all’interno dell’abitacolo d’una Volkwagen Golf parcheggiata in una zona isolata di contrada Cardame.
Alla vista dei carabinieri, aveva cercato furbescamente di disfarsi della droga, gettandola di soppiatto dal finestrino, ma il repentino gesto non era affatto sfuggito ai detective, che avevano raccolto il fardello costatogli l’incriminazione.

Questa mattina, nel carcere di Castrovillari, il primo giudice Matonti ha convalidato l’arresto dell’egiziano e gli ha chiesto se voleva sottoporsi all’interrogatorio di garanzia, ma Zaky, assistito e difeso dall’avvocato Franco Oranges, s’è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il difensore non s’è opposto alla convalida dell’arresto, ma alla richiesta d’applicazione della misura cautelare avanzata dal pubblico ministero Iannotta. E il giudice ha aderito proprio all’opposizione formulata dall’avvocato Oranges, disponendo l’immediata scarcerazione del giovane egiziano. Che dunque affronterà da libero il processo che verrà fissato nei suoi confronti in Tribunale.
Tra i motivi alla base del rigetto della richiesta di misura cautelare, la modesta quantità di droga di cui è stato trovato in possesso, lo stato d’incensuratezza di Zaky,la valutata non possibilità di reiterazione del reato e il non evidenziato suo collegamento a ipotetici circuiti criminali. direttore@altrepagine.it