
CORIGLIANO-ROSSANO – Porta gli stessi nome e cognome di suo nonno, soprannominato ‘U negus per la sua carnagione olivastra, morto ammazzato a colpi di fucile nel 1991 davanti alla sua casa alla Marina di Schiavonea di Corigliano, perché “uomo d’onore” del locale di ‘ndrangheta di Sibari del fu boss don Peppe Cirillo in guerra col fu “padrino” di Corigliano, Santo Carelli, che a suon d’omicidi lo spodestò, trasferendo poi il locale e il potere ‘ndranghetista da Sibari a Corigliano.
Un’epopea criminale trapassata, quando il nipote 29enne Gaspare Filocomo non era neppure nato.
L’hanno arrestato nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, proprio alla marina di Schiavonea dove il giovane Negus risiede.
Detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, questa l’accusa nei suoi confronti.
Nei giorni precedenti, i detective dell’Arma avevano notato dei movimenti sospetti attorno alla sua abitazione, perciò, dopo ulteriori riscontri, nella tarda mattinata di ieri v’hanno effettuato un blitz finalizzato a una perquisizione “mirata”.
I sospetti degl’investigatori erano fondati, dal momento che dalla camera da letto del giovane, occultata in maniera estremamente accurata, è spuntata una confezione sottovuoto contenente oltre 150 grammi di marijuana, con una dose della sostanza stupefacente già confezionata e pronta per essere ceduta, un bilancino di precisione e altro materiale interessante col quale potevano essere confezionate le singole dosi.
Filocomo è stato quindi dichiarato in arresto.
Dapprima è stato portato in caserma allo Scalo coriglianese, per essere poi trasferito in carcere a Castrovillari su disposizione del magistrato di turno nella Procura della cittadina ai piedi del Pollino.
Nei prossimi giorni sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese. A difenderlo, gli avvocati Gaetano Monte e Gisella Santelli. direttore@altrepagine.it