È l’unico dei 20 indagati cui il giudice per le indagini preliminari stamane ha revocato la misura degli arresti domiciliari cui rimane sottoposto suo fratello, l’avvocato Provino Meles. Udienze di riesame fissate a partire da martedì 15

CATANZARO – In esito all’interrogatorio di garanzia, tenutosi giovedì 3 aprile scorso dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Sara Merlini, lo stesso gip ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari che due giorni prima aveva fatto applicare nei confronti del 40enne avvocato Raffaele Meles di Cariati (nella foto, a sinistra),
indagato nell’ambito della maxi-inchiesta anti-‘ndrangheta Boreas contro la ‘ndrina attiva ed operante nell’importante comune del Basso Jonio cosentino.
La decisione del giudice è giunta questa mattina, a distanza d’una settimana dai 20 arresti effettuati dalla polizia su ordine del primo giudice catanzarese.
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A formulare l’istanza di revoca della misura cautelare nei confronti del professionista da oggi tornato in libertà, erano stati i suoi difensori, gli avvocati Ettore Zagarese e Pasqualino Capalbo.
Restano agli arresti, invece, tutti gli altri indagati, compreso il fratello di Raffaele Meles, l’avvocato Provino Meles:
attraverso i loro difensori stanno tutti approntando i loro ricorsi al Tribunale del riesame di Catanzaro in ordine alle misure cautelari in carcere o agli arresti domiciliari loro applicate.
Per alcuni dei ricorsi sono già fissate le rispettive udienze, a partire da martedì 15 aprile prossimo. redazione@altrepagine.it