CASTROVILLARI – «Scendi, lorda puttana, che ti sparo a te e a tutta la tua famiglia!». Sarebbe stata questa la pesante minaccia proferita da Valeria Brina, 37enne coriglianese di Corigliano-Rossano, nei confronti d’una sua vicina di casa, M.S. di 32 anni, che stava affacciata dal balcone assieme al marito G.T. di 41, mentre la rivale era sotto casa con la pistola puntata che un attimo prima avrebbe estratto da sotto la maglia.

Questo secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Anna Maria Aragona che aveva richiesto la condanna dell’imputata a un mese di carcere al termine della propria requisitoria, nel processo tenutosi al cospetto del giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari, Giusy Ferrucci.

Processo che s’è concluso nella mattinata di ieri con l’assoluzione dell’imputata.

«Guarda, se mi vuoi sparare, sto scendendo, tanto più di questo non mi puoi fare»:

la rivale era scesa, mentre la Brina era scappata avendo capito che la stessa aveva già contattato i carabinieri.

Era il 30 novembre del 2022 e i fatti si sarebbero svolti sotto una delle palazzine delle case popolari di Via Lao, nel centro storico coriglianese.

Tra i due nuclei familiari da mesi non correva buon sangue, a causa d’altri episodi anche gravi e di denunce dall’una verso l’altra parte e viceversa.

Raccolta la denuncia relativa alle gravi minacce, i carabinieri avevano poi effettuato una perquisizione domiciliare nei confronti della Brina, che aveva dato esito negativo:

la 37enne, infatti, non deteneva alcuna pistola.

Il Tribunale di Castrovillari

La giudice Ferrucci l’ha assolta, e, nelle contestuali motivazioni della sentenza, ha messo in dubbio la credibilità della denunciante e del marito:

«Sebbene la Brina l’avesse minacciata con una pistola mentre si trovava sul balcone, invece di rientrare in casa per sottrarsi al fuoco, inspiegabilmente decideva di scendere provocatoriamente in strada:

si tratta di un comportamento poco credibile».

Inoltre, scrive sempre la giudice Ferrucci nella sentenza, «il quadro probatorio è privo di adeguato riscontro, contraddittorio e insufficiente per affermare la colpevolezza dell’imputata, che va assolta perché il fatto non sussiste».

Valeria Brina è stata difesa dall’avvocato Francesca Casciaro. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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