CORIGLIANO-ROSSANO – “Mani in alto!”, ma in un’interpretazione diversa. Violenza e minaccia a pubblico ufficiale:

è questo, infatti, il reato contestato a due persone di Corigliano-Rossano, che le mani le hanno alzate sì, ma per picchiare i carabinieri. E per questo sono finiti in manette e in carcere.

Il fatto è accaduto ieri sera poco dopo le 20 in Via Piave, nel rossanese. Dove un uomo con la sua auto era andato a sbattere contro un’auto ferma.

All’arrivo dei carabinieri ha assunto un atteggiamento particolarmente aggressivo e ha cominciato a danneggiare, con calci e pugni, altre autovetture ferme.

Dalle minacce ai militari all’aggressione fisica il passo è stato breve, così i tutori dell’ordine hanno usato il taser – la pistola a impulsi elettrici – ma in quel frangente gli operanti sono stati aggrediti da un altro uomo presente tra la folla che nel frattempo s’era formata.

Richiamati sul posto da parte dei colleghi, sono giunti i rinforzi e i due uomini, entrambi 37enni, sono stati arrestati e condotti dapprima in caserma e poi in carcere a Castrovillari su disposizione del magistrato di turno nella Procura della cittadina ai piedi del Pollino. redazione@altrepagine.it

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