CORIGLIANO-ROSSANO – Leggere con cura e maneggiare con attenzione. Questa non è la contro-cronaca del grande evento nazionale che s’è realizzato né una sviolinata o marchetta all’opposto verso l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. Che organizzando un evento per una consistente “portata” di pubblico deve ovviamente farsi carico delle necessarie incombenze logistiche e di sicurezza. E l’ha fatto. Tantomeno, questa, è una cronaca di complimenti agli uomini in divisa di qualsiasi corpo militare o civile, dal momento che, in occasioni del genere, se non essi chi altri avrebbe il dovere di garantire l’ordine pubblico, qualche servizio segreto?

Al bando ogni provincialismo da parte nostra, vogliamo provare a riflettere e al tempo stesso cercare di fare riflettere, ad alta o bassa voce, come preferite, e senza pretese di “verità in tasca”.

Questo è un pezzo di critica “musicale”.

Sì, non abbiamo scattato e pubblicato foto e selfie, ma pure noi abbiamo assistito alla seratona di Radio Kiss Kiss:

chi la definisce “concerto” non sa proprio che cos’è un concerto e forse non ha mai assistito a un concerto, perché quello è fatto di strumenti musicali, di musicisti che li suonano e di cantanti che eseguono i brani musicali. Mentre sul lungomare della Marina di Schiavonea si sono esibiti 18 cantanti accompagnati da basi musicali registrate dei loro stessi brani campionate da computer e sintetizzatori, ed eseguiti nella maggior parte dei casi con un aggeggio molto discutibile e giustamente discusso da chi ama la musica e il canto – l’autotune – un software installato nel microfono capace persino di trasformare il raglio d’un asino nella migliore delle intonature di quella buonanima di Luciano Pavarotti.

De gustibus non disputandum est?

Oggi crediamo sia necessario contravvenire alla pur saggia massima latina. Per il bene della musica.

A parte Noemi e Marco Masini le cui voci sono notoriamente belle, e i Les Votives che non conoscevamo di nome né di vista e che fanno un buon rock a giudicare dalla base che abbiamo ascoltato, tutti gli altri hanno sommerso Schiavonea d’immondizie musicali come cantava Franco Battiato in “Bandiera bianca”.

Immondizie che esaltano – così come hanno esaltato, ieri sera – soprattutto i giovani. Che ascoltando tali nefandezze “musicali” continuano a riempirci di pessimismo cosmico sul futuro, incarnandolo essi stessi il futuro.

Perché se la musica e il canto trasmettono naturalmente emozioni, ci ha fatto parecchio specie vedere i volti di migliaia di giovani emozionatissimi mentre ascoltavano quella fiera di banalità ritmiche e verbali, ieri sera.

Adesso magari, chi immagina i nostri gusti musicali dirà “questo è rimasto indietro mentre il mondo è andato avanti e continua ad andare avanti…”

Nossignori, il mondo è andato avanti e continua ad andare avanti anche con buona, ottima musica, testi profondi e bellissime voci “senza trucco”, ma le odierne masse acefale o i cervelli all’ammasso non li seguono.

A chi piace Madame?

Crediamo solo a poche centinaia (vivaddìo!) tra quelle migliaia che ieri sera affollavano il palmeto di Schiavonea.

A Ferragosto di due anni fa, proprio qui da noi, in piazza e gratis come ieri sera, tenne un bellissimo concerto Daniele Silvestri, il migliore cantautore italiano di questi mala tempora currunt “musicali”, ma eravamo davvero in pochi, il pubblico non vide le mille unità nemmeno col binocolo.

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Se un marziano leggesse le tante cose che si stanno pubblicando in queste ore sui social media, potrebbe farsi la strana idea che a Corigliano-Rossano ieri sera vi sia stato un moderno festival di Woodstock, ma sul megapalco del palmeto non ha aleggiato nessuna “rivoluzione”, di nessun genere. Solo un dozzinale conformismo.

Ai nostri giovani – e non solo a loro – basta poco, pochissimo, praticamente niente. E c’è un “giovane” volpone, qui in giro, che questo concetto ce l’ha ben chiaro da un bel pezzo… direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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